Maria Giuseppa Scarpulla, alias la veggente di Trevignano, non si arrende. Nonostante il decreto firmato da monsignor Marco Salvi che ha categoricamente escluso la natura supernaturale delle presunte apparizioni mariane, dopo un anno di lavoro dell’apposita commissione istituita, Gisella Cardia non ci pensa nemmeno a interrompere i raduni. E non c’è da stupirsi. La donna che paventava lacrime di sangue e moltiplicazioni di pizza e gnocchi è stata messa al muro, ma non lo accetta. “Buongiorno a tutti, non lasciatevi scuotere dalle notizie dei media, rimanete nella pace. Ricordatevi che questo è un progetto di Dio e che nessuno può distruggere. Tutti noi dobbiamo abbandonarci alla volontà di Dio, che opera nel bene del suo popolo fedele. Abbiate fiducia in Dio e lasciamo che le sue opere si compiano nella loro interesse. Fiducia, amore e speranza, questi sono i fondamenti che devono essere presenti nei nostri cuori. Nessuno può vietare di venire a pregare nel luogo privato in via Campo delle Rose, tanto meno lo può fare il vescovo. Ricordo a tutti che la nostra associazione è riconosciuta dallo Stato italiano in quanto abbiamo personalità giuridica. Ognuno è libero di partecipare o no. Non siamo una setta come ci definiscono, siamo persone libere di scegliere. Per quanto riguarda la parte economica non abbiamo truffato nessuno e le autorità giudiziarie ne daranno evidenza prossimamente. Noi siamo puliti e con la coscienza pulita, siamo sereni e prima o poi il Signore darà segno di tutto questo. Siate nella pace come noi siamo nella pace. Amen. I coniugi Cardia”. Questo, con precisione, il comunicato scritto a quattro mani con il marito. Non mi stupisce che Gisella abbia invitato i suoi adepti a continuare a recarsi in quel luogo di preghiera. Così come sono convinta che non smetteranno di farlo. In questo contesto che di soprannaturale ha poco, e che al massimo vanta del grottesco, un merito alla signora Scarpulla le va riconosciuto. O meglio le vanno riconosciute le sue spiccate abilità comunicative. E manipolatorie. Per chi pensa che mai potrebbe credere a una santona come lei, peraltro con alle spalle una condanna per bancarotta fraudolenta, deve sapere che anzitutto non c’è una categoria di persone maggiormente incline ad aderire a condizionamenti religiosi. Le personalità sono le più trasversali. C’è chi ha un complicato problema a cui porre rimedio o un familiare gravemente malato che necessita di un miracolo per poter essere guarito. Tutte ragioni pregnanti che spingono più o meno consciamente a sperare in qualcosa di soprannaturale. Un bisogno di fidarsi e affidarsi. Per questo Trevignano ha irretito, soprattutto in un primo momento, folle di adepti pronti a sposare la causa della sedicente santona.
Non è finita. Tra i sostenitori c’è anche chi è mosso da motivazioni religiose. Pecorelle smarrite che vanno a caccia di conferme spirituali. Frequentemente anche mossi dalla volontà di assistere personalmente alle apparizioni divine. Perché, dunque, nonostante le diverse prese di posizione della Chiesa, c’è chi continua a credere alla santona di Trevignano? Semplice. Perché la Chiesa ha riconosciuto negli anni le apparizioni mariane con tempistiche diverse. E dilatate. Questo spinge, o quanto meno ha spinto negli ultimi mesi, a far credere ai seguaci di Gisella che prima o poi la Santa Sede riconoscerà le apparizioni. Un convincimento rafforzato dalla storia. Pensiamo a Medjugorje, le cui manifestazioni mariane non sono ancora state ufficialmente approvate. Nonostante ciò, da anni, la cittadina attrae milioni di visitatori. Eppure, le apparizioni a Medjugorje risalgono al 1981. Ma solo nel 2018 la Chiesa ha inviato un visitatore apostolico per indagare. Un visitatore apostolico, per non dire ispettore, che ancora non si è pronunciato. Nemmeno lui. Se retrocediamo nel tempo, possiamo menzionare anche le apparizioni di Fatima avvenute nel 1917 a tre pastorelli in Portogallo. In quell'occasione, la Chiesa dichiarò le visioni degne di Fede e autorizzò il culto solo tredici anni dopo. Questo rinforza la convinzione tra i fedeli che, un giorno, anche per Trevignano le cose potrebbero cambiare. In verità, ci sono anche ragioni scientifiche che spiegherebbero il perché così tante persone si sono fidate di soggetti come Gisella Cardia. Ragioni che hanno a che fare con alcune aree del cervello. Nel dettaglio, la corteccia cingolata anteriore e prefrontale sono le aree responsabili del nostro scetticismo e sentimento di vigilanza. Uno studio danese ha dimostrato che queste aree del cervello, persuase dalle parole di supposti guaritori o profeti, sembrano diventare meno attive. In soldoni, abbassano le difese e quindi portano l’individuo a credere a tutto ciò che i leader carismatici gli offrono. Riuscirà la sedicente santona a spuntarla? Non credo proprio. Anzi, a breve dovrà fare i conti con un’altra giustizia. Non certamente divina, ma terrena.