Quando Corona promette bombe, le bombe arrivano. Questa volta si parla della Grande Menzogna: la similitudine è con la storia dei Ferragnez, ma tutto avviene molto prima. Ilary Blasi e Francesco Totti. Il copione, secondo Falsissimo, è lo stesso. Tutto ruota intorno alla testimonianza di Iovino a favore del Pupone, contro l'ex moglie. Com'è possibile? Si domanda Corona. Questa è la risposta. “Il patrimonio di Francesco Totti e Ilary Blasi, costruito insieme nel corso degli anni dopo il matrimonio, oggi vale circa 110 milioni di euro. C’è una casa enorme, del valore stimato tra i 10 e i 15 milioni, con una tenuta importante. In ballo ci sono tantissimi soldi, diritti d’immagine, ma tutto ruota attorno a un punto centrale: dimostrare chi ha tradito per primo. Sembra una dark comedy all’amatriciana. E in questo momento, chi sta vincendo è Totti, che – grazie alla clamorosa testimonianza di Cristiano Iovino – è riuscito a dimostrare che la prima a tradire è stata Ilary. E questo nella separazione dei beni pesa tantissimo. Ma non è proprio così semplice”. Qui Corona fa un passo indietro, raccontando il suo rapporto personale con il Re di Roma. “La mia storia con Totti inizia tantissimo tempo fa. Sembra assurdo, ma è come se ci fosse sempre stato un legame tra noi due. Avevo appena compiuto 18 anni, venivo da una famiglia borghese, frequentavo il “circolino”, facevo il modello, decido di andare a vivere un anno a Miami. E con chi ci vado? Con un ragazzo di Venezia, bellissimo, biondo, si chiamava Sean Brocca. Ricordatevelo, questo nome. Dopo l’anno a Miami torno in Italia, comincio a lavorare con mio padre, faccio il giornalista. Ma non si guadagnava un cazzo, e io senza soldi non ci so stare. In quel periodo decido di buttarmi. Faccio un programma su Telemontecarlo, si chiamava Olimpo, raccontavamo come vivono le “divinità” del momento. Interviste patinate. Chi decido di intervistare per primo? Francesco Totti, a casa sua. Aveva 17 anni, era appena passato dalla Primavera alla prima squadra della Roma. Viveva in una zona di periferia, cameretta piccola, letto a una piazza. Era un ragazzo timido, c’era la madre, una donna fortissima, e un pastore tedesco. Chiacchieriamo, ridiamo… Nessuno di noi sapeva cosa sarebbe diventato: lui una leggenda, io un criminale, anche se sulla bocca di tutti. Da lì parte tutto. Apro l’agenzia Coronas, negli anni d’oro di fine anni ’90. Milano era il centro del mondo. Chi voleva fare televisione doveva passare da me. Era l’estetica a comandare: se eri bello, se stavi nel giro giusto, se entravi nel “circolino”, avevi possibilità. Anche se non sapevi fare un cazzo. Bastava scendere a compromessi”. A chi si riferirà Corona? Vi ricordate degli esordi di Ilary, no? Secondo quanto racconta Falsissimo, i metodi di reclutamento dell'epoca erano poco meritocratici. “Nel 2000 diventavi famoso così. E tutte quelle che vedete oggi in TV… anche tu, anche tu, tutte voi… siete passate da lì. All’epoca eravate incapaci, siete arrivate a condurre programmi di prima serata solo perché siete scese a compromessi. Stop. Ilary viene da me, accompagnata dalla madre e da un fotografo, Pepito Torres. Una figura mitologica. Aveva fatto degli scatti bellissimi a Ilary, nuda. Lei però poi si pente e mi manda una lettera per chiedermi di non pubblicarle. Ma era stata lei a volerle fare. E la madre era lì, col parrucchiere e tutto il cucuzzaro. Io quelle foto le ho ancora nel mio archivio. Non le ho mai vendute, stupidamente forse. Non avrei mai immaginato che quella ragazzina avrebbe sposato Totti. Lei non mi ha mai detto compro le foto, né nulla. Sparita. Poi tempo dopo mi chiama lui: ciao, sono il fidanzato di Ilary. Ma non mi ha detto voglio le foto, no. Silenzio. Ilary frequenta già allora quell’ambiente borderline tra televisione, gossip e sogni. Io invece ero già in posizione dominante, fidanzato con la più bella e famosa dell’epoca, Nina Moric. Ma il nostro amico Sean Brocca? Sempre lì, modello, carino, con pochi soldi. E con chi si mette? Proprio con Ilary. Vivono a Piazzale Loreto, in un monolocale. Si fanno pagare la cena dai ricchi. Si fanno il tatuaggino insieme, roba da adolescenti. Ilary è innamoratissima. Ma Sean è furbo, ama le donne, e con chi la tradisce? Con Ambra Angiolini, paladina della sinistra, femminista, oggi simbolo di un certo mondo ideologico. Totti nel frattempo diventa il re di Roma”. E qui si passa alla carriera di Ilary.

“Il programma del momento è Passaparola. Le letterine diventano l’ideale femminile. Perché? Perché erano belle, su Canale 5, con Gerry Scotti che faceva share da 7 milioni. Ilary fa il provino, dice: sono Ilary Blasi, ho 20 anni e vengo da Roma. Ma quel provino non era un provino normale. Ve lo dico io. Il nome da cercare è Luca Giberna. Su internet non trovate niente, ma era lui il produttore di Passaparola. Coinvolto poi in scandali, relazioni con letterine minorenni, cose da mani nei capelli. Giberna era già finito nei guai per una Letterina: Anna Gigli Molinari. Lei, dopo aver avuto un sacco di relazioni con personaggi famosi, tra cui il povero Taricone, riesce a firmare l'atto sessuale con Giberna, vince un processo con Mediaset e l'anno dopo fa la letterina. Ilary passa da altri canali, non da lui. Ma tutti sapevano. Era tutto un sistema. Come quello che vediamo raccontato nei documentari americani: portavano le ragazze dal produttore, dal capostruttura, dal conduttore. E poi si vedeva”. L'accusa, come sempre quando c'è Corona, è grave. “Nel frattempo Totti la vede in TV. Sta sul divano, panino in mano, vede Ilary e dice: ma chi è sta bona? La più cafona, ma se ne innamora. Chiama Alex Nuccetelli, il PR del momento, e gli chiede di presentargliela. Organizzano delle cene. Le prime foto sembrano uscite da un film anni ‘90. Oggi sembrano tutti distrutti. Ilary non capisce niente di calcio, ma lo fa impazzire. Lei è ancora legata a Sean, ma Totti insiste. Nuccetelli racconta che lei ci giocava, gli piaceva farsi desiderare. Poi c’è la partita Roma-Lazio. Totti segna, corre sotto la curva, solleva la maglia: Sei unica. Lei non capisce, sono le amiche a dirle: È per te! Da lì nasce la prima coppia mediatica italiana, modello Ferragni. Ogni cosa diventa business. E anche lì, una bugia, una costruzione. Come i Ferragnez.
Poi c’è il matrimonio. Ma Sky vuole monetizzare. Danno un sacco di soldi a Totti e Ilary per sposarsi in diretta. Una messa in scena, con tanto di promessa d’amore eterno. E dietro? C’è sempre Fabrizio Corona. Avevo l’agenzia di paparazzi più potente. Poco prima del matrimonio, mentre lei era incinta, mi telefona un mio paparazzo: “Oh Fabri, notizia pazzesca. Flavia Vento si è scopata Totti.” “Ma dai, quella sfigata?” “Te lo giuro.” Poco dopo mi chiama proprio Flavia: “Ciao, ho fatto l’amore con Francesco.” “Hai prove?” “Messaggi, foto.” “Quanto vuoi?” “Niente, lo amo.” “20.000?” “No, io lo amo”. Prendo il jet privato, arrivo a Roma. Avevo ancora il codino, tamarro. Ora a 51 anni sono pure più figo. Ma torniamo a noi. Ho le prove. Scoppia il casino. Lo sanno tutti. Valerio conferma. Ilary se la lega al dito. Ma io faccio schifo? Io? Io faccio schifo? Non il marito che al settimo mese di gravidanza ha venduto qualsiasi cosa: primo bacio, prima moglie, primo figlio, tutto”.

“Marra, in una recente intervista di due ore, che due cogli*ni, sulla storia dei Ferragnez dice quello che dicevamo noi, ma senza citarci: che aver venduto un’immagine falsa, facendo soldi, è un crimine. Usa proprio quella parola: criminali. Bene, Marra. Allora anche Totti e Ilary sono stati dei criminali. Non avevano Instagram, ma l’hanno fatto con altri mezzi. Perché Totti, fin dal primo giorno, ha tradito Ilary con tutto ciò che gli passava davanti. E Ilary, che non era niente, solo una ragazza carina, è diventata una delle donne più importanti d’Italia. Ha condotto Sanremo, senza saper fare nulla. Senza doti, senza qualità. Almeno la Ferragni l’Instagram lo sa usare. Ma Ilary capisce. Lei sgama che può lavorare. Lo capiscono anche i suoi manager. Inizia coi primi programmini. Lavora, lavora, lavora. Noi, con l’agenzia, non siamo mai riusciti a fare una foto di Totti che tradiva Ilary, nonostante fossero le stesse ragazze a chiamarci. Una volta c’eravamo quasi riusciti. Riempiamo di soldi una ragazza. Totti aveva la sua camera a Trigoria, una casa vera, con le chiavi in mano. La ragazza entra, parcheggia. Un ragazzo le prende le chiavi. Lei scopa con Totti. Torna. Ma il nostro fotografo era rimasto chiuso nella Smart. 23 minuti. Non siamo riusciti a fare le foto. E poi, Totti incontra uno dei personaggi che più detesto al mondo: Luciano Spalletti. Non mi sta simpatico, non lo trovo capace. Per orgoglio o per malattia mentale, decide di umiliare il più grande campione della Roma. Non lo fa giocare. Lo fa scaldare gli ultimi due minuti. Ma Totti è una persona per bene. Sta zitto. Rispetta. Fino all’addio.
L’addio al calcio di Totti, 28 maggio 2017, è stato uno degli eventi sportivi più veri e intensi della storia. Ero in carcere. L’ho visto da lì. Piangevano tutti. Lo stadio era pieno. Sembrava tutto vero. E io, da solo nella mia cella, mi sono commosso. Perché in quel momento, Totti era il calcio. Ma poi esci dalla bolla. Torni a casa. Totti non gioca più. E mentre prima usciva ogni mattina, ora sta tutto il giorno sul divano. E mentre tu, Ilary, andavi ad allenarti, ora ti ritrovi quella coi bigodini davanti agli occhi. Totti entra in crisi. Perché dai 3 anni al 2017 ha vissuto solo per il calcio. E adesso? Non sa fare altro. Barzellette, forse. E fa un errore enorme: dà i diritti d’immagine a una società di proprietà di Ilary, la Number Five. Lei gestisce tutto. Lui ormai non lavora. Lei diventa la conduttrice numero uno. Ma nel 2018 la crisi esplode. Lui prova a fare il dirigente, non ci riesce. Lei sfonda. Io, intanto, lavoro al mio programma. Mediaset mi chiama per il Grande Fratello.
Dico sì, a patto che io non parli di Ilary e lei non parli di me. Poi mi dicono: C’è un problema, Ilary non ti vuole. Dopo che mi ha insultato per mesi. Io faccio una storia su Instagram: Questa stronza non mi vuole. Poi decidono che posso andare, lei firma per non parlare di me. Io, però, quella sera vado a casa di Asia Argento. Beviamo, fumiamo. Facciamo l’amore. Lei mi guarda e dice: “Ho visto le stelle.” Il problema? Era l’ora del Grande Fratello. Avevo fumato quattro canne, bevuto cinque bottiglie di vino. Erano le 21:30. Il Grande Fratello era già iniziato. Mi ero fatto quattro canne e avevo bevuto cinque bottiglie di vino. Prendo il telefono: 180.000 chiamate. Mi aveva chiamato la presidenza. Silvio Berlusconi in persona. “Dove cazzo sei?”
Corro, completamente sfatto. Arrivo. Anzitutto, li fotto: vado con lo sponsor, e fatturo un milione di euro di magliette. Faccio la mia particina, poi succede quello che tutti sapete. Lei mi insulta: Ma ti rendi conto di quello che mi hai fatto 13 anni fa?”. E da lì si scatena tutto. Perché ha fatto tutto questo? Per attaccare Totti. Perché la storia era già finita. Qualche giorno dopo mi chiama Francesco Totti. Mi dice: “Mi dispiace per quello che è successo, ci ha usati.” E io pubblico un post. Il rapporto sfuma. Lui entra in depressione. Lei comincia a farsi i cazzi suoi: si fa una serie di storie, tra cui un ballerino di un programma che non nominiamo. Fino a quando non succede la storia con Iovino.
La storia con Iovino non ve la racconto io. Ve l’ha raccontata lei. Dove? In Unica. Ha preso una storia drammatica della sua vita, l’ha manipolata a suo piacimento e ci ha fatto una serie dove mentiva. Ma quella notizia, quella vera, esce subito. Si parla di crisi. Di divorzio. Perché quando escono le vere notizie, saltano fuori anche le verità. E cosa fa Francesco nostro? Franceschino, pur sapendo che lei lo ha tradito, che ha scopato con un altro, decide di perdonarla. Perché nella sua testa dice: Cazzo, l’ho tradita 2400 volte in 18 anni. Una volta lo fa lei... dai. A Milano si dice: una lavata, un’asciugata, e si torna come prima. Però le dà una condizione: Se vuoi stare con me e avere tutto questo, smetti di lavorare. Smetti di andare in televisione. Fai la mamma. E chiudi Instagram. E allora lui, convinto che lei accettasse — stupidotto — fa una storia in un italiano incerto, mezzo biascicato: Non è la prima volta che mi succede di sentire queste fake news. Lei fa lo stesso. Va dalla sua amica Silvia, nel programma Verissimo. Questo è falsissimo. È verissimo. No, è falsissimo.”

“Poi L’11 settembre, non il 2001, il 2022, succede questo. Il giornalista più importante d’Italia, oggi, che spopola con un programma su La7, scrive libri, considerato un luminare: Aldo Cazzullo, intervista Francesco Totti. Quattro pagine clamorose. Fino a quel momento, l’avvocato di Totti era la Bernardini De Pace. L’avvocato di Ilary era Simeone. Simeone aveva lavorato per anni con De Pace. Perché non hanno trovato la transazione? Perché Noemi non ha voluto. E il motivo è in quell’intervista. Gestita da chi? Da Noemi Bocchi. Un demone. Non solo dice no alla trattativa tra gli avvocati, ma siccome tutti i giornali l’avevano dipinta come una sfasciafamiglie, con le foto allo stadio, in Albania, con Totti, voleva rifarsi la reputazione. Era lei quella che aveva rubato il marito a Ilary. Ma finché non arrivava la verità, quella raccontata da Totti, la narrazione era tutta sua. E lei voleva la vendetta. Obbliga Totti a rilasciare quell’intervista. Quattro temi. Uno: la poco di buono non è Noemi. È Ilary. Totti, dalle colonne del giornale più importante d’Italia, dice: Ilary mi ha tradito. Le ho trovato i messaggi, gli screenshot, le prove. Con uno che non mi sarei mai aspettato. Cambio di narrazione: Noemi non è più la poco di buono. Alla fine, Totti ringrazia Noemi: mi ha ridato la serenità. Attenzione. Non solo dice questo. Accusa Ilary di averlo derubato. Furto. Gli ha rubato degli orologi. Lei comincia a dire: La merda sei tu che hai rubato le borse”. Ma qui arriva la parte in abbonamento, dove Corona racconta quello che secondo lui è un tassello cruciale della storia. Secondo Corona, che riporta in trasmissione la telefonata con Gianpaolo Tarantini, quello dei Bunga Bunga con Berlusconi, e di un'amica che ha frequentato Iovino, Totti e il personal trainer si sarebbero accordati in maniera extra-processuale: come dice Corona, “150mila euro. Questo è un reato penale. Subornazione di testimone, art. 377. Non c'è altra spiegazione logica, per un uomo che va a testimoniare contro il marito tradito della ex moglie con cui lui è andato a letto. Noemi Bocchi, invece, non ha interesse a parlare perché ora ha il potere, ha lo stesso contratto che aveva Ilary. Guardami Ilary: sono io”, Corona lancia l'appello finale: “Sono l'unico che può risultare credibile dicendo che Totti ha tradito mille volte. Guardami, non sono il giuggiolone tedesco wurstel e crauti. Chiamami, vengo io a testimoniare. Sono in una nuova fase della mia vita”. Fine, per ora.
