Questa sera Report torna a occuparsi di Michela Vittoria Brambilla, la deputata animalista finita sotto processo a Lecco con l’accusa di aver evaso oltre un milione di euro di Iva. Come scrive Il Fatto Quotidiano, l’inchiesta della trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci continua a scavare nei meccanismi di un impero economico che mescola affari e politica: da un lato la lotta per i diritti degli animali, dall’altro un business redditizio costruito sul commercio di gamberetti e salmone. Secondo la Guardia di Finanza, la deputata forzista (ora passata con Maurizio Lupi) avrebbe orchestrato un sistema di fiduciarie e prestanome per schermare i suoi affari e quelli del marito. Il tutto coinvolgendo anche la famiglia: il cognato risulta essere stato amministratore di Blue Line e Prime Group, mentre la suocera ultraottantenne sarebbe stata messa a capo della My Star, una società creata, secondo l’accusa, esclusivamente per evadere le imposte. Un meccanismo che avrebbe permesso alla Brambilla di drenare fino a 400mila euro l’anno dalle aziende, lasciandole sull’orlo del fallimento mentre i profitti reali finivano altrove.
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Ma il filone non si esaurisce qui. Report racconta come le società della Brambilla sarebbero state utilizzate non solo per gli affari, ma anche per coprire spese personali: dalla segreteria politica agli hotel di lusso, dall’auto blu fino ai costi di giardinieri e stallieri. A questo si aggiunge un’altra rivelazione pesante: secondo l’inchiesta di Giulia Innocenzi, centinaia di migliaia di euro raccolti da donatori privati ed enti pubblici per la sua onlus animalista Leidaa sarebbero stati usati per finanziare la campagna elettorale della deputata e coprire altre spese personali. Il confine tra attività politica e interessi privati, insomma, sembra essere diventato piuttosto labile. Il servizio punta anche il riflettore su un altro aspetto chiave: i rapporti tra la Brambilla politica e la Brambilla imprenditrice. La deputata, infatti, avrebbe sfruttato le sue conoscenze personali con proprietari e amministratori delegati della grande distribuzione per vendere salmone e gamberetti attraverso le sue società.
Un intreccio che emerge chiaramente nella vicenda di Prime Group: svuotata con il sistema delle consulenze fittizie e lasciata con 7 milioni di debiti fiscali, sarebbe stata poi sostituita dalla Blue Line, che ha ereditato i clienti e ha garantito alla Brambilla un contratto di consulenza da 180mila euro annui, più bonus sugli affari con la Gdo. Un meccanismo oliato, in cui la politica avrebbe fatto da corsia preferenziale per il business privato. Ma il colpo di scena arriva alla fine: secondo Report, la Brambilla, nota per il suo attivismo animalista e per il suo impegno nel mondo vegan, avrebbe iniziato a vendere salmone e gamberetti con il marchio Food From the World, ufficialmente di proprietà di una fiduciaria. Dove veniva imbustato il pesce? Nei capannoni della sua azienda vegana, Io Veg. Un dettaglio che solleva più di una domanda sulla coerenza della deputata, che ha costruito la sua immagine sulla difesa degli animali ma che, nei fatti, avrebbe portato avanti un business ben diverso.
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Oltre all’inchiesta su Michela Brambilla, la puntata di Report in onda questa sera affronterà altri tre temi caldi: i cambiamenti dentro Poste Italiane, l’arresto di Gianni Alemanno e il mistero dell’espresso Cadore, il treno notturno di lusso che avrebbe dovuto rilanciare il turismo ma che, per ora, sembra un grande spreco di fondi pubblici. Luca Chianca, con la collaborazione di Alessia Marzi, firma Il postino, un’inchiesta sulle trasformazioni in atto dentro Poste Italiane. Il gruppo ha chiuso l’ultimo anno con utili record da 2 miliardi di euro, trainati dai servizi finanziari e assicurativi. Ma se i bilanci sorridono, la vita quotidiana dei portalettere racconta un’altra storia. Molti postini oggi sono assunti con contratti a tempo determinato di pochi mesi, senza reali prospettive di stabilizzazione. Il lavoro è aumentato, ma con orari sempre più precari e straordinari spesso non retribuiti e l’inchiesta raccoglie testimonianze esclusive di chi lavora in quel settore.
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Rosamaria Aquino, con la collaborazione di Norma Ferrara ed Enrica Riera, firma Un ingegnere piccolo piccolo, un approfondimento sulla vicenda dell’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno. Mentre la capitale festeggiava il Capodanno, Alemanno veniva arrestato per violazione degli obblighi legati all’affidamento ai servizi sociali. Al centro dell’inchiesta ci sono permessi lavorativi ritenuti fittizi e un intricato sistema di società riconducibili ai fratelli Massimiliano e Samuele Piccolo, nomi già noti alle cronache giudiziarie. Report segue il filo degli affari da Roma alla Calabria, fino alla Svizzera, per ricostruire le connessioni tra l’ex sindaco e il mondo dell’imprenditoria “opaca”. Chiude la puntata l’inchiesta Il treno dei desideri, firmata da Danilo Procaccianti con la collaborazione di Enrica Riera. Il protagonista è l’espresso Cadore, un treno notturno di lusso inaugurato a dicembre 2023 con grande clamore e alla presenza di esponenti del governo. L’idea era quella di creare un’esperienza esclusiva per turisti benestanti, con biglietti che arrivano fino a 610 euro a persona. Ma a quasi tre mesi dal lancio, il progetto solleva più di una perplessità: quanti passeggeri lo stanno realmente utilizzando? È davvero un modello sostenibile per rilanciare il turismo esperienziale o si tratta dell’ennesima operazione mediatica con fondi pubblici?
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