Selvaggia Lucarelli non piange, sorride mentre ascolta Lorenzo parlare del loro rapporto o mentre parla di sua madre, delle sue relazioni passate, dei giochi intellettuali tra i suoi genitori (come le gare di parole crociate a schema libero con la clessidra). Si comporta con eleganza, più ironica che autoironica, ma socievole, diretta, molto chiara. A Verissimo Silvia Toffanin le dedica una breve intervista che commuove meno del solito, perché davanti c’è chi ha dei contenuti maturati e metabolizzati, ed è quindi in grado di comunicarli. Lucarelli parla dell’ex marito, con cui si è riappacificata dopo circa tre anni di discussione a seguito della separazione, parla dell’Alzheimer della madre, sulla scorta del quale ha forse generato la polemica più importante e virale di Sanremo 2025, quella contro Simone Cristicchi, autore di Quando sarai piccola, dedicata alla madre, colpita da un’emorragia cerebrale. Parla anche degli errori, fisiologiici per chi fa lavoro giornalistico e di commento. Parla delle querele: “Visto quanto sono esposta persino quelle diventano una notizia, ma le querele sono normali in questo campo”.
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E poi affronta due dei casi più discussi degli ultimi anni della sua carriera. Il primo è il pandoro-gate, il caso Balocco, che ha portato alla fine dell’impero dei Ferragnez, un “idillio” multimilionario incentrato non solo sul rapporto di Chiara Ferragni e Fedez, ma anche sulla loro attività di beneficenza e, più genericamente, narrata come virtuosa e impeccabile (dal covid al femminismo portato sul palco dell’Ariston). Idillio finito con un “errore di comunicazione” costato a Ferragni migliaia di euro, centinaia di follower e che forse ha contribuito alla fine della storia con Fedez. Eppure, quando Toffanin chiede a Lucarelli se c’è una persona con cui vorrebbe riappacificarsi, con cui magari vorrebbe prendere in futuro un caffè, lei risponde così: “Provo empatia per Chiara Ferragni. Penso abbia pagato abbastanza. Ha pagato dal punto di vista personale, sembra relegata a una sorta di morte sociale per cui qualsiasi cosa dica viene insultata e coperta di critiche. È ora che le venga data una seconda possibilità. E poi ha pagato dal punto di vista professionale, le sue aziende hanno affrontato una grave crisi. Cosa dobbiamo chiedere di più? La prigione? Mi sembra tutto eccessivo”. Al contrario, una persona che per lei non ha bisogno di “attenuanti”, visto che già gliele forniscono più o meno tutti, è il suo ex compagno, e cioè Fedez: “Lui riceve assoluzioni. A lui vengono perdonate cose a mio avviso anche più gravi…” Tuttavia specifica: “Non devo chiedere scusa a Chiara Ferragni perché quello che avevo scritto era vero, la multa gliel’ha fatta l’Antitrust, non gliel’ho fatta io. Ma penso sia arrivato il momento di darle una seconda possibilità”.
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Il secondo caso di cui parla, invece, è quello della ristoratrice che, dopo alcuni suoi articoli in cui metteva in dubbio la veridicità di alcune recensioni al locale di questa donna, si è tolta la vita. In seguito Lucarelli è stata fortemente criticata e accusata di aver innescato una shitstorm nei confronti della donna, fino a quel momento quasi sconosciuta, che si sarebbe poi tolta la vita non sopportando l’odio virtuale. “In merito al caso della ristoratrice, lui [Luca, ndr] ha reagito estraendosi dalla realtà: in quelle giornate guardava cose sul computer che non c’entravano niente con quello che stava succedendo. Lui si isolava nella sua bolla, io invece col coltello fra i denti facevo guerra ai giornali. Eravamo su due piani totalmente diversi. Abbiamo aspettato che tutto finisse rispettando le nostre differenze”. E ha aggiunto: “Ogni volta che fai un’inchiesta la paura è quella di affrontare conseguenze legali molto costose, sia dal punto di vista di energie sia di soldi. Ho spesso paura, però sono forte della mia convinzione di aver fatto il mio lavoro bene. Se in passato ho mai sbagliato? Certo, capita a tutti di sbagliare”.
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