E niente, Selvaggia Lucarelli ha parlato ancora nella sua newsletter “Vale Tutto”. Le sue pagelle di Sanremo 2025 sono arrivate alternando giudizi spietati, e qualche rara concessione all’entusiasmo. Tra promossi e bocciati, c’è chi esce dal Festival con gli onori delle armi e chi, secondo la giornalista, avrebbe fatto meglio a fermarsi prima di varcare la soglia dell’Ariston. Una performance da dimenticare quella della Marcuzzi per Lucarelli, secondo cui la conduttrice ha vissuto l’esperienza sanremese come se fosse la festa del liceo, e il risultato è stato disastroso: “Ho sofferto molto nel vederla su quel palco e ho sperato che cadesse dalle scale slogandosi lievemente una caviglia per tirarsi fuori dal disastro in cui si stava cacciando”. E prosegue: “L’ho sperato per lei, perché alle volte bisogna sperare nel male minore, perché qualcuno si salvi. Meglio una gamba amputata che una cancrena, meglio un divorzio che un matrimonio infelice. Meglio Sanremo rasa al suolo da un incendio come a Los Angeles, che una conduzione così. E invece ahimè, Alessia è arrivata fino alla proclamazione del vincitore”. Detto ciò “il clima da lapidazione sui social, con battute su ubriachezza e ocaggine, mi sembrano eccessive. Preferisco chi sorride per eccesso di allegria che chi piange per chirurgica paraculaggine”.
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Per lei invece ha condotto perfettamente Alessandro Cattelan: “Miglior co-conduttore di tutti i tempi, un misto tra la professionalità di Pippo Baudo, il carisma di David Letterman, la bellezza di Paul Newman e l’eleganza di Sean Connery”. Olly, il vincitore del Festival, ha portato a casa il trofeo grazie a un pubblico nuovo, giovanissimo e fedelissimo: “Il 31% al Televoto, quello che gli ha consegnato il Festival, è il risultato di un pubblico attivo, che ha scelto lui in maniera compatta”. E alla fine un piccolo sfottò sulla fede calcistica del cantante genovese non manca: “Il più vincente tra i doriani ancora in attività (scherzo)”. Una voce straordinaria, una delle più amate d’Italia, ma senza una canzone all’altezza: “Ora, è vero che Giorgia non aveva una grande canzone, ma in un Sanremo in cui nessuno aveva davvero una grande canzone avevamo tutti pensato che la sua voce potesse bastare”.
Poi massacra Elodie: “Cosa le è successo? Dove sono finiti il suo carisma, la sua luce, la sua capacità ipnotica di piegare pubblico e critica al suo innegabile fascino? Sarà colpa della canzone così così, dei look belli ma senz’anima, di una sua aria vagamente scazzata anche giù dal palco, ma Elodie è una delle vere sconfitte del Festival. Probabilmente ha bisogno di essere spremuta meno (cinema, doppiaggi, tour) e di mettersi a fuoco. C’è chi dice che ora si senta un’attrice impegnata e che quindi stia cercando un’immagine più sobria, più pulita anche nel look, c’è chi dice che non avesse molta voglia di andare a Sanremo, c’è chi dice che dopo la sua prima serata abbia capito che buttava male e si sia ingrigita, fatto sta che questo Sanremo è da dimenticare. Alle sette di domani mattina”.
![Alessandro Cattelan e Carlo Conti](https://crm-img.stcrm.it/images/42514935/2000x/20250217-164201827-7381.jpg)
Per la Lucarelli se Brunori Sas e Lucio Corsi avessero unito le forze, avrebbero vinto a mani basse: “Se si fossero presentati uniti in un’unica lista, avrebbero accumulato un mostruoso 43,7% al televoto e non avrebbero avuto rivali”. Super promosso Rkomi: “Il successo a Sanremo non ha principalmente a che fare con la musica. Ci sono cose che, semplicemente, non sono destinate ad accadere”. E in teoria anche Fedez, visto che gli ha dato 10, ma supponiamo che lo stesse sfottendo: “Santificazione dei giornalisti e un coro di ‘poverinooo’. Merita il massimo dei voti, e non per la canzone, ma ‘Perché i coglioni vanno inculati!’ Cit.”. Bacchetta Cristicchi che secondo lei ha vissuto un Festival con la convinzione di essere il poeta illuminato del momento, ma plaude Achille Lauro: era dato tra i favoriti, ma alla fine si è dovuto accontentare di un settimo posto. Lucarelli ironizza sul suo seguito femminile: “Per la cronaca, la fila femminile per consolarlo arriva ad Arma di Taggia”. E Lucio Corsi? Voto 10: “È stato tutto troppo perfetto. Il testo-manifesto della ‘debolezza’, la musica colta, i look cuciti in cameretta come le rockstar glam degli anni ’70, l’aspetto fiabesco”.
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