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Le freddure di Lilli Gruber, dall'incontinenza di Mentana alla pancetta di Salvini, tra sessismo e bodyshaming

  • di Niccolò Fantini Niccolò Fantini

8 maggio 2024

Le freddure di Lilli Gruber, dall'incontinenza di Mentana alla pancetta di Salvini, tra sessismo e bodyshaming
Lilli contro Chicco del 2024 è come Lilli contro Matteo del 2019. La giornalista e conduttrice Tv ci ricasca dopo 4 anni: oggi ha attaccato i sintomi dell'andropausa per offendere il proprio collega Enrico Mentana, mentre nel 2019 (VIDEO) si scagliava contro l'aspetto fisico di Matteo Salvini al mare. Ma perché in Italia è lecito offendere e discriminare: il genere sessuale, l'aspetto fisico e l'età di un proprio interlocutore, se a farlo è una donna femminista in TV nei confronti di un uomo? “Girls just wanna have fun”, ma non pensano che anche i bambini e i ragazzi sono maschi.

di Niccolò Fantini Niccolò Fantini

Lilli Gruber attacca Chicco Mentana con “freddure”, sessiste e geriatriche, che non sono certo una novità nel personale stile della giornalista e conduttrice Tv. Già quattro anni fa, nell'autunno del 2019, sempre nel feudo della propria storica trasmissione televisiva, Lilli Gruber attaccava in diretta nientemeno che le "mutande ministeriali" di Matteo Salvini: “È contento che non deve più girare da ministro dell'Interno in mutande per le spiagge come ha fatto questa estate?”, domandava infatti la storica conduttrice nel programma in onda ogni santo giorno su La7, in quella che era la domanda di chiusura nella scaletta della propria intervista a Matteo Salvini. Il battibecco passò alla storia e non solo televisiva, anche se oggi lo hanno dimenticato tutti. Un pazzesco attacco tv, con leghista in difesa. Una combo incredibile di immagini televisive e testo discriminatorio: “memento Tv”, detto alla latina. Sia per gli occhi, stupefatti e senza bisogno di stupefacenti, di uno stizzito Matteo Salvini, sia per il seguito del discorso, che fu sessualmente discriminante e con ampio uso di dettagli fisici per giudicare il proprio interlocutore, come aveva impostato la giornalista e femminista, Lilli Gruber.

Lilli Gruber e Matteo Salvini
Lilli Gruber e Matteo Salvini

La conduttrice di Otto e Mezzo il 1° ottobre 2019, attaccò infatti Salvini sulle domeniche spese, durante il proprio mandato al governo, a gozzovigliare con la propria famiglia e nel proprio tempo libero, nel famoso Papeete sull'Adriatico, domandando al politico se fosse contento che non dovesse più stare “in mutande” come avvenuto nei mesi precedenti. Se non si impara dagli errori, si è costretti a ripeterli. E infatti l'episodio si è ripetuto, 4 anni dopo, sempre in Tv e nel recente caso nei confronti del direttore del Tg, nonché collega della Gruber all'interno dell'emittente nazionale La7 con il famoso Enrico Mentana, detto anche “chicco” e pure “mitraglia” per la rapidissima parlantina. Se avesse detto lui che avere “le scalmane è una brutta cosa”, adducendo ironia circa l'età da menopausa di una qualsiasi interlocutrice, che cosa sarebbe successo? Offendere i sintomi della menopausa: no e invece offendere i sintomi dell'andropausa: sì? Domande a parte, entrambi gli episodi evidenziano una banalissima risposta: usare l'età, il sesso e persino l'aspetto fisico, per schernire e offendere un proprio interlocutore, in Italia è considerato sempre lecito, ma solo se tali discriminazioni sono espresse nei confronti di un esemplare maschio di essere umano. “Girls just wanna have fun”, come cantava Cindy Lauper.

Enrico Mentana
Enrico Mentana

Durante il duello nel 2019 a Otto e Mezzo circa le “mutande” di Salvini che erano in realtà un costume da bagno, Lilli Gruber aveva persino calcato la mano, inducendo istinti primordiali nelle proprie telespettatrici: “Magari senza la pancia, questo per l'occhio delle ragazze”, ricevendo una riposta da parte del politico milanese, che era in linea con l'infimo livello, ma altissimo tasso ormonale, in cui la conduttrice aveva spinto la propria trasmissione del dopocena nazionale: “Omo de panza, omo de sostanza”, fu la risposta proverbiale. Ma è andato in onda Otto e Mezzo o un fantozziano “rutto libero”? In realtà l'aneddoto con video del 2019 fotografa in maniera emblematica la querelle del 2024: “Ma io non farei i comizi in spiaggia in costume da bagno da ministro dell'Interno”, aveva giudicato in precedenza Lilli Gruber, inquadrando perfettamente e già un quadriennio fa, quale è il vero “quid” della vicenda: "È una questione di stile, la forma è sostanza. Lo trovo anche imbarazzante”. Sono le medesime parole che, a un quadriennio di distanza, dovrebbero ascoltare Andrea Salerno o Urbano Cairo o comunque le altre alte sfere di Rcs-La7 che, come ha giustamente fatto notare due volte ieri, su Instagram e in Tv, lo stesso Chicco Mentana, finora hanno solo glissato. Chi è silente, è complice.

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