È guerra aperta tra due volti noti del por*o e Le Iene. Da una parte Valentina Nappi, che accusa il programma di Italia 1 di aver travisato il senso dei suoi contenuti per alimentare l’inchiesta su Rocco Siffredi. Dall’altra Emily Minerba, nota anche come "Tascabile" (per la sua altezza di 1 metro e 42 centimetri) che si dice devastata dalla pubblicazione, senza consenso, di un suo vocale privato e dalla manipolazione di un racconto nato per denunciare abusi sistemici, ma non quelli legati al re del por*o. Nel nuovo filone d’inchiesta avviato da Roberta Rei e Francesco Priano, che tornerà stasera 27 maggio in onda, alcune attrici raccontano presunte violenze subite all’interno della Siffredi Hard Academy. Un’indagine che va dritta nel cuore di un’industria sempre più esposta, dove il confine tra consenso e coercizione si fa sottile come pelle scoperta sotto i riflettori. Ma l'inchiesta è sempre più contestata.

Ma nel fuoco incrociato finisce anche chi, come Valentina Nappi, non voleva essere travisata: “Le Iene stanno usando dei miei video in maniera totalmente strumentale per accusare Siffredi”, ha dichiarato in una storia Instagram. “Hanno preso una mia storia in cui prendo le sue parti, e poi un video su YouTube che non c’entra niente, montato come se fosse una risposta alle testimonianze di altre attrici”, ha proseguito. E ha citato Emily Minerba, la quale, in un lungo video su TikTok, è ancora più diretta: “Non accetto che un mio messaggio venga usato senza consenso”. E racconta di produzioni europee dove regnavano droga, alcol, molestie e totale assenza di tutele. Scene girate in condizioni disumane, tra attori ubriachi e aggressioni fisiche non previste dal copione: “Ho vissuto esperienze che mi hanno fatto allontanare da questo mondo. Ma non con Rocco. Io con lui non ho mai avuto problemi e ho sempre rifiutato le sue proposte”. Il suo sfogo, chiaramente indirizzato contro una cultura tossica radicata in molte produzioni, è stato, a suo dire, incastrato in un montaggio accusatorio verso Siffredi.

Questa sera Le Iene, nonostante tutto, tornano sul caso. Le accuse sono gravi, i racconti delle presunte vittime disturbanti. Ma quando la narrazione mediatica inizia a piegare le parole di chi avrebbe voluto raccontare altro, allora la domanda si fa inevitabile: la televisione sta facendo giustizia o sta solo cercando un mostro da sbattere in prima serata?

