image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Volley
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Volley
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Attualità

Le proteste in Iran contro il velo per le donne sono una vera rivoluzione. Ma senza un leader

  • di Roberto Vivaldelli Roberto Vivaldelli

6 dicembre 2022

Le proteste in Iran contro il velo per le donne sono una vera rivoluzione. Ma senza un leader
L’abolizione della polizia morale in Iran è una mossa più simbolica che sostanziale. Le proteste contro il velo non si fermeranno: i manifestanti vogliono un vero cambio di regime, non un pacchetto di riforme. Il regime degli Ayatollah mai così in difficoltà, ma la rivolta ha un grosso limite: manca un vero leader

di Roberto Vivaldelli Roberto Vivaldelli

Indipendentemente da come andrà a finire, la morte di Masha Amini, la ragazza curdo-iraniana di 22 anni deceduta lo scorso 16 settembre dopo l'arresto da parte della polizia della morale iraniana per non aver indossato correttamente l’hijab, è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso del malcontento. Ha difatti innescato nella Repubblica Islamica un'ondata rivoluzionaria non meno rilevante della (controversa) Primavera Araba, scoppiata con l’auto-immolazione di un modesto venditore ambulante tunisino il 17 dicembre 2010, Mohamed Bouazizi, che fece precipitare nel caos tutto il mondo arabo, trasformando - e destabilizzando, come in Libia - il panorama geopolitico della regione.

Masha Amini
Un'immagine di Masha Amini, la ragazza iraniana morta in seguito all'arresto da parte della polizia morale irianiana

Ondata di repressione culminata con la morte di Masha Amini

Nell'ultimo anno, in Iran, il controllo del governo sulla vita delle donne si è rafforzato, soprattutto per quanto riguarda la legge sull’hijab. I video virali della polizia morale che applica violentemente la legge hanno generato un'ondata di rabbia  e diffuso scontento. La morte di Amini è stata senza dubbio un punto di svolta e di non ritorno. Nei mesi precedenti la morte della ragazza, come notano Zoe Marks, Fatemeh Haghighatjoo ed Erica Chenoweth sulla rivista Foreign Affairs, nel Paese stava crescendo un sentimento di rabbia repressa. Lo scorso luglio, Sepideh Rashno, scrittrice e artista iraniana di 28 anni, è apparsa sui canali della Tv di Stato iraniana per “confessare” di aver violato la legge che obbliga le donne a indossare l’hijab in pubblico, dopo un litigio con un poliziotto avvenuto su un autobus urbano. Un altro episodio che ha indignato le donne iraniane, diffuso sui social con un video virale, mostra una madre disperata che cerca di fermare (invano) un furgone della polizia mentre grida: “Per favore, liberate mia figlia! È malata”.

Ali Khamenei, Guida Suprema dell'Iran
La Guida Suprema dell'Iran, Ali Khamenei

Il “giallo” dietro l’annuncio dell’abolizione della polizia morale

A quasi tre mesi dall’inizio delle proteste che stanno facendo vacillare la tenuta del regime molto più di quanto non sia accaduto nel 2009 e nel 2019, il procuratore generale Mohammad Jafar Montazeri, in una dichiarazione diffusa dall'agenzia di stampa Isna, ha annunciato lo scioglimento di quella polizia morale che incarna lo spirito repressivo e ultra-conservatore della Repubblica Islamica sorta nel 1979 dopo la rivoluzione di Khomeini, quando la Guida Suprema impose un governo religioso secondo un'ottica sciita duodecimana e allontanò l’antica Persia dalla sfera di influenza statunitense e occidentale. “La polizia morale non ha nulla a che fare con la magistratura ed è stata abolita”, ha detto il procuratore generale, smentito a stretto giro, però, dal capo del centro informazioni della polizia di Teheran, Ali Sabahi, che in un’intervista rilasciata al quotidiano Sharq, ha affermato che “non è il momento di parlare di hijab, e la polizia parlerà della questione al momento opportuno”. “Fareste meglio a chiedere al procuratore perché l'ha detto”, ha spiegato il generale Sabahi, di fatto prendendo le distanze dal procuratore. Dietro al giallo di questo rimpallo di annunci e successive smentite, c’è la prova che il potere degli Ayatollah è decisamente meno granitico di un tempo e il regime vive un periodo di profonda crisi.

Mohammad Jafar Montazeri, procuratore generale Iran
Mohammad Jafar Montazeri, il procuratore generale dell'Iran

Arresti e condanne a morte

Anche prendendo per buone le dichiarazioni del procuratore generale, tuttavia, non ci saranno cambiamenti significativi. Dice bene, in tal senso, un portavoce del governo tedesco quando afferma che l'annuncio dello scioglimento della polizia per la morale in Iran “non cambierà nulla” nella mobilitazione degli iraniani, sottolineando che questi ultimi “stanno scendendo in piazza per difendere i loro diritti fondamentali. Vogliono vivere liberi e autonomi e questa misura, se applicata, non cambierà le cose”. Sembra retorica, è proprio così: l’obiettivo degli iraniani non è più quello di chiedere delle riforme in senso democratico o l’abolizione della legge sull’hijab ma è - a questo punto - il cambio di regime. Come mai prima d’ora, gli striscioni raffiguranti il leader supremo, l'Ayatollah Ali Khamenei, sono stati incendiati, le donne hanno camminato apertamente per le strade senza velo, e i manifestanti hanno sfidato apertamente le forze di sicurezza. Indietro, non si torna. Il regime, dal canto suo, accusa le potenze straniere ostili  come gli  Stati Uniti e Israele di alimentare le rivolte nel Paese, ma anche i gruppi di opposizione curdi iraniani in esilio in Iraq che Teheran ha preso di mira con ripetuti attacchi missilistici e attacchi di droni. Dall’inizio delle proteste anti-regime, riferisce Al-Monitor, 14.000 persone sono state arrestate secondo le Nazioni Unite, tra cui diverse figure di spicco come il rapper Toomaj Salehi che potrebbe essere condannato a morte se condannato. La magistratura iraniana ha infatti già condannato a morte sei persone, in quelli che l’International Human Rights Network definisce “processi farsa senza accesso ad avvocati e a un giusto processo”.

Ruhollah Khomeini, fondatore della Repubblica Islamica Iraniana
Ruhollah Khomeini, fondatore della Repubblica Islamica Iraniana

“Regime mai così vulnerabile”

C’è però una fondamentale differenza rispetto alla Rivoluzione islamica del 1979, quando Khomeini sfidò lo Scià di Persia: non esiste un unico leader identificabile nel movimento di protesta ma diverse figure e attivisti, presi come riferimento. E questo può rappresentare un grande limite, poiché se anche dovesse collassare il regime, ciò renderà altrettanto complesso e caotico un eventuale processo di transizione di potere. “L’atmosfera in Iran è rivoluzionaria”, ha affermato Kasra Aarabi, responsabile del programma Iran presso il Tony Blair Institute for Global Change mentre Karim Sadjadpour, membro anziano del Carnegie Endowment for International Peace, celebre studioso dell’Iran, ha osservato che “mai prima d'ora nei suoi 43 anni di storia il regime è apparso così vulnerabile”, aggiungendo che i manifestanti credono di “essere nel mezzo di una rivoluzione e non si può tornare indietro”.

More

Iran, il bacio della rivoluzione in mezzo alla strada trafficata è già storia

di Maria Francesca Troisi Maria Francesca Troisi

Baci proibiti

Iran, il bacio della rivoluzione in mezzo alla strada trafficata è già storia

Iniziativa della Triennale per le donne in Iran. "Ma l'ho inventata io e nessuno mi ha detto niente": intervista alla vera ideatrice

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Protesta clonata

Iniziativa della Triennale per le donne in Iran. "Ma l'ho inventata io e nessuno mi ha detto niente": intervista alla vera ideatrice

Alessia Piperno arrestata in Iran: una spia o un'irresponsabile? I dubbi dell'esperto

di Maria Francesca Troisi Maria Francesca Troisi

Ma 'ndo vai?

Alessia Piperno arrestata in Iran: una spia o un'irresponsabile? I dubbi dell'esperto

Tag

  • Proteste

Top Stories

  • Delitto di Garlasco: spuntano le foto di Andrea Sempio (e delle Cappa) davanti a casa Poggi quel giorno. Intanto l’avv. Lovati aggiunge “un leprotto” ai suoi personaggi

    di Emanuele Pieroni

    Delitto di Garlasco: spuntano le foto di Andrea Sempio (e delle Cappa) davanti a casa Poggi quel giorno. Intanto l’avv. Lovati aggiunge “un leprotto” ai suoi personaggi
  • Delitto di Garlasco, ma davvero Sempio era ossessionato da Stasi tanto da scriverne nei suoi diari segreti? A Lo Stato delle cose condotto da Giletti la svolta nelle indagini: qualcuno sta per essere arrestato?

    di Giulia Ciriaci

    Delitto di Garlasco, ma davvero Sempio era ossessionato da Stasi tanto da scriverne nei suoi diari segreti? A Lo Stato delle cose condotto da Giletti la svolta nelle indagini: qualcuno sta per essere arrestato?
  • “Pacio” Pacini è sgradito e ora pure daspato? Secondo Klaus Davi il capo ultras del Milan potrebbe essere raggiunto da un nuovo provvedimento. Cosa rimane della curva Sud?

    di Domenico Agrizzi

    “Pacio” Pacini è sgradito e ora pure daspato? Secondo Klaus Davi il capo ultras del Milan potrebbe essere raggiunto da un nuovo provvedimento. Cosa rimane della curva Sud?
  • Delitto di Garlasco: preparatevi alla tempesta narrativa sul “mostro” Andrea Sempio. I “nuovi indizi” oltre il DNA, il movente “nella sfera più intima” e le indiscrezioni (ma pure una paradossale verità)

    di Emanuele Pieroni

    Delitto di Garlasco: preparatevi alla tempesta narrativa sul “mostro” Andrea Sempio. I “nuovi indizi” oltre il DNA, il movente “nella sfera più intima” e le indiscrezioni (ma pure una paradossale verità)
  • Stranger Things 5: non divorate le prime quattro puntate di seguito, meglio una a settimana e nei giorni liberi i film anni ‘80 che hanno ispirato la serie. Insomma: fatevi una cultura del SottoSopra

    di Ottavio Cappellani

    Stranger Things 5: non divorate le prime quattro puntate di seguito, meglio una a settimana e nei giorni liberi i film anni ‘80 che hanno ispirato la serie. Insomma: fatevi una cultura del SottoSopra
  • Requiem di John Elkann all’ecofollia: “automobilisti non disposti a farsi dire cosa acquistare”. Anche Fiat frena sull'elettrico (e meno male che c’era lo spazio sulla 500)

    di Emanuele Pieroni

    Requiem di John Elkann all’ecofollia: “automobilisti non disposti a farsi dire cosa acquistare”.  Anche Fiat frena sull'elettrico (e meno male che c’era lo spazio sulla 500)

di Roberto Vivaldelli Roberto Vivaldelli

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore [email protected]

Next

Ponte sullo Stretto, l’ok dell’Ue fa felice Salvini. Ma quanto abbiamo speso e continueremo a spendere?

di Riccardo Canaletti

Ponte sullo Stretto, l’ok dell’Ue fa felice Salvini. Ma quanto abbiamo speso e continueremo a spendere?
Next Next

Ponte sullo Stretto, l’ok dell’Ue fa felice Salvini. Ma quanto...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Chi siamo
  • Privacy