“Facebook ha censurato il video che ho postato ieri, dove mi auguravo di non vedere più l’accattonaggio a Firenze visto che la signora in questione ci ha seguito da piazza Signoria a metà via Calzaiuoli chiedendoci soldi in maniera insistente dopo che io e la mia ragazza avevamo fatto un'aperitivo in piazza” (sì, ha messo l’apostrofo, sic!). Questo il post a caldo di Alessio di Giulio, l’autore di un video che ha fatto scoppiare la bufera social. Esponente leghista di Firenze, inquadra una signora straniera e dice “25 settembre vota Lega, per non vederla mai più”. Il video è fatto male, è di per sé violento. La violenza è contro il minimo sindacale di qualunque estetica della politica. Il video non è altro che la rappresentazione delle frustrazioni di un italiano medio, alle prese con fenomeni che non comprende e allettato da desideri immediati, lineari, del tipo “cacciamoli”. Molto meglio la Meloni, che titilla i razzisti con cognizione di causa e costruendo post e video con intelligenza politica. Che senso ha votare uno che pubblica le stesse cose del mio vicino di casa imbruttito? Tuttavia non parliamo del razzismo ideologico, in qualche modo alto, dell’intellighenzia conservatrice o con residenza ideologica nel vecchio fascismo. Il razzismo degli studi pseudoscientifici e delle grandi teorie filosofiche. La frustrazione del Nostro nasce piuttosto dall’accattonaggio, dall’insistenza della donna nel chiedere l’elemosina. Così dice.
Chi ha dimestichezza con i concetti di causa indiretta e diretta saprà bene che l’insistenza della donna ha fatto scattare qualcosa che, evidentemente, è ben radicato nell’esponente del Carroccio; ma non è per questo un evento da trascurare in favore di un razzismo atavico del macho fiorentino. È riduttivo, come fanno alcuni, sostenere che non ci sia di mezzo almeno un razzismo di fondo. È stupido, come sostengono altri, credere che la sua sia un’uscita semplicemente razzista. Cosa lo dimostra? La compagna di colore.
Spesso si sostiene che conoscere una persona di un’altra etnia non basti per evitare di essere razzisti. Sicuramente non è abbastanza neanche portasela a letto. L’amore però mi sembra sufficiente. Troppo sentimentale? Forse. Ma se non si capisce che di mezzo non c’è solo il colore della pelle, ma un’immagine stereotipata dello straniero delinquente, allora non si va avanti. E, come dicevo, qui il razzismo c’entra, ma fino a un certo punto, perché non è un rifiuto esplicito, elaborato, cosciente. È una maschera, una caricatura che egli applica con il pilota automatico a qualunque cosa. Ma allora perché con la ragazza no? Che c’entra, poi, l’amore? Semplice. Proprio quell’amore fa sì che egli non applichi lo stereotipo a lei, mentre a tutti gli altri sì. Specchio rilesso. Sapete cosa significa? Che, al contrario, tutti coloro che hanno risposto al suo post insultando la compagna, non solo sono stupidi quanto lui, ma non provano neanche amore. Troppo hippie? Se dico che si tratta di un caso speculare di idiozia e apatia è più chiaro? Ciò che lui ha fatto con la mendicante, voi lo avete fatto con la compagna. Complimenti.
Chiosa per Selvaggia Lucarelli (una delle prime a commentare), che invita l’omone leghista a farlo con un tizio della sua stessa stazza, per evitare di essere vigliacco. Questa risposta italianissima (prenditela con uno della tua taglia!), che fa leva sull’opposizione coraggio/vigliaccheria, forza/debolezza, uomo/donna (sì, perché Selvaggia non gli ha detto di prendersela con una donna capace di dargli due calci, ma con un uomo; evidentemente perché solo un maschio può difendersi, chissà); dicevo, questa risposta che sa di italiano medio tanto quanto quella di Alessio di Giulio, non fa altrettanto ribrezzo? Anche perché una delle caratteristiche fondamentale dei fenomeni che cerchiamo di combattere è la capacità di selezionare sempre il debole da attaccare. E uno come di Giulio tutto sembra tranne che un forte. Ergo…