L'attesa è finita. Dopo mesi di rinvii, la perizia della professoressa Cristina Cattaneo sul caso di Liliana Resinovich è stata finalmente depositata. La relazione medico-legale, attesa come una sentenza, è arrivata nella notte tra venerdì e sabato. Ma il mistero rimane. Ancora non sappiamo cosa ci sia scritto in quelle pagine, ma l’aspettativa è altissima. La seconda autopsia doveva mettere un punto fermo su una vicenda che da oltre due anni divide opinione pubblica e inquirenti. Perché nessuno, tra chi conosceva Liliana, ha mai creduto all’ipotesi del suicidio. Eppure, nel 2022, la Procura di Trieste aveva chiesto l’archiviazione del caso, sposando la tesi dell’estremo gesto. Un’ipotesi contro cui si è sempre battuta la famiglia: il marito Sebastiano Visintin, il fratello Sergio e gli altri parenti hanno urlato a gran voce che qualcuno ha ucciso Liliana.

Una morte inspiegabile (e scomoda?)
Ricostruiamo i fatti. Liliana Resinovich sparisce il 14 dicembre 2021. Il suo corpo viene trovato tre settimane dopo, il 5 gennaio, in un boschetto accanto all'ex ospedale psichiatrico di Trieste. Ma la scena del ritrovamento lascia tutti senza parole: testa avvolta in due sacchetti di plastica, corpo infilato in due sacchi neri, chiusi in modo fin troppo preciso. Suicidio? Difficile da credere. La riesumazione del cadavere e la seconda autopsia sono state decise proprio per sciogliere i dubbi e rispondere alle troppe domande rimaste senza risposta.
Se non è suicidio, allora è omicidio
Uno degli obiettivi della perizia era stabilire con certezza la causa della morte e l’epoca del decesso. Liliana è morta subito dopo la scomparsa o è stata tenuta nascosta per giorni? Secondo indiscrezioni ancora da confermare, la causa del decesso potrebbe essere un’asfissia provocata da terzi. Qualcuno avrebbe soffocato Liliana con i sacchetti o l’avrebbe strangolata. Una morte tutt'altro che autoindotta.
E poi ci sono le altre anomalie. Le lesioni sul corpo, che pur non essendo mortali, potrebbero suggerire l’intervento di un’altra persona. Lo studio del microbiota, che potrebbe rivelare se il cadavere è stato conservato a basse temperature prima di essere abbandonato. E ancora, l'assenza di tracce ematiche o impronte sui sacchetti di plastica: chiunque li abbia maneggiati, potrebbe aver usato dei guanti.
La verità deve ancora emergere
Per Liliana e per la sua famiglia, la battaglia per la verità non è ancora finita. Ora tocca agli esperti mettere insieme i pezzi di un puzzle che sembra studiato per non essere risolto. Se la perizia di Cattaneo confermerà i sospetti, la Procura non potrà più chiudere gli occhi. Qualcuno dovrà rispondere. Perché Liliana Resinovich non si è tolta la vita. Liliana Resinovich è stata uccisa.
