La perizia medico-legale sul corpo di Liliana Resinovich, affidata all'antropologa forense Cristina Cattaneo, è una delle componenti chiave delle indagini per chiarire la causa della morte della donna. Grazie all’analisi dell’esperta, si dovrebbe poter accertare l’ipotesi delle violenze prima delle morte. E magari anche il numero delle persone coinvolte, che per Claudio Sterpin erano più di una. A Quarto Grado il generale Luciano Garofalo aveva chiesto cautela in questo senso. La consegna della perizia, però, prevista per il 15 febbraio, ha subito un’ulteriore proroga. Inizialmente fissata per dicembre 2024, la consegna dei risultati è stata posticipata già diverse volte. Questi ritardi sarebbero stati giustificati dalla complessità degli esami e dalla necessità di effettuare ulteriori approfondimenti per garantire la massima accuratezza. Nel frattempo, il marito di Liliana, Sebastiano Visintin, ha lanciato un appello: “Ridatemi il corpo di mia moglie”.
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Dalle prime indiscrezioni, sembra che siano emersi segni di lesioni sul corpo che potrebbero essere compatibili con un'azione di terzi, dunque non un suicidio. Inoltre, l'analisi entomologica e la mancanza di segni di putrefazione hanno suggerito che il corpo potrebbe non essere stato nel luogo del ritrovamento per il periodo successivo alla scomparsa. Tutto, ovviamente, rimane da confermare.
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