Mario Giordano scatenato contro le grandi famiglie italiane e in particolare contro gli Agnelli-Elkann. Parole durissime da parte del giornalista firma de La Verità e conduttore di Fuori dal Coro su Rete 4 in un video di lancio del suo nuovo libro Dinasty – Dagli Agnelli ai Del Vecchio, dai Benedetti: il crollo delle dinastie dei potenti (Rizzoli).
“Non sono loro le vittime, non sono loro le vittime”, attacca Giordano. “Gli eredi delle grandi famiglie dell'economia italiana che stanno disperdendo immensi patrimoni di soldi e di credibilità rotolandosi nel fango e nella vergogna non sono le vittime, le uniche vittime sono gli italiani. Prendete gli Agnelli, fabbriche vuote e tasche piene mentre gli operai sono per strada loro sono lì a contendersi tesori infiniti, quadri, gioielli, soldi nascosti nei paradisi fiscali accusandosi l'un l'altro di maltrattamento e di evasione. Beh ogni tanto qualcuno dice poverini però non deve essere facile crescere nelle famiglie così con padri così rappresentativi non deve essere facile avere tutte le ricchezze tutte le opportunità del mondo quello non è facile? No, non è facile essere figlio del cassintegrato della ex Fiat. Quello non è facile. Non è facile non avere i soldi per studiare, non è facile non avere le opportunità, non è facile non avere 3.000 euro a sera da sputtanare in coca e trans come Lapo. Quello non è facile. No, gli eredi delle grandi famiglie non sono le vittime, sono gli italiani le uniche vittime della Dinasty”.
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In Dinasty, Mario Giordano ricostruisce e denuncia gli sprechi, le follie, le scelleratezze dei potenti ma anche le loro (presunte) miserie umane. E. si legge nella presentazione del libro, “svela il vero volto di questi Paperoni, ricchi di soldi ma poveri di tutto il resto, disposti a sacrificare ogni cosa, anche la propria dignità, anche la propria memoria, anche la propria famiglia, in nome di una sconfinata avidità. Negli anni Ottanta si celebrava il capitalismo familiare. C'erano l'Avvocato, l'Ingegnere, il Contadino. Oggi, però, quelle dinastie si stanno sgretolando davanti ai nostri occhi. Le grandi famiglie, dagli Agnelli ai Benetton, dai Del Vecchio ai De Benedetti, nel momento del passaggio generazionale, stanno dimostrando tutta la loro debolezza. Spesso pure la loro meschinità. E precipitano giorno dopo giorno in un abisso di liti e vizi, ripicche e colpi bassi, pubbliche vergogne e private avidità, che getta nel discredito non solo il loro presente. Ma pure il loro passato. Basta pensare alla torbida faida di casa Agnelli, con madre (Margherita) e figli (Jaki Elkann e i suoi fratelli) che si rinfacciano l'un altro maltrattamenti ed evasione fiscale, disputandosi ville, yacht, quadri nascosti e tesori portati all'estero mentre le fabbriche dell'auto si spengono lasciando gli operai per strada. Oppure ai Del Vecchio che da quasi tre anni non riescono a mettersi d'accordo sull'eredità e si detestano a tal punto (dicono le inchieste) da ricorrere agli spioni illegali per controllarsi a vicenda e per produrre dossier falsi a suon di criminali sessuali. Oppure ai De Benedetti, con figli e genitore che si scontrano all'arma bianca in una specie di guerra dei Roses della carta stampata. Oppure ai Benetton, alla famiglia che insegnava al mondo etica e solidarietà, ed è precipitata nell'infamia, con quelle feste a Cortina celebrate senza ritegno dopo la tragedia del ponte Morandi, mangiando e bevendo nonostante i quarantatré morti. Le famiglie del capitalismo che sembravano destinate a far volare l'Italia in realtà hanno fatto volare solo le loro liti e i loro conti in banca, oltre a qualche yacht alle Cayman”.
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“Così finiscono le dinastie” scrive Giordano. “E iniziano le Dynasty. Così finiscono le storie dei condottieri. E iniziano le storie degli ereditieri. Così finiscono le storie di chi ha guadagnato montagne di denaro. E iniziano le storie di quelli che nel denaro ci nuotano da quando sono nati, e ora rischiano di affogarci dentro”.
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