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Lo sapete che esiste un'altra Corea del Nord? È in Africa, ex colonia dell'Italia e ha lo stesso leader dal '93: perché l'Eritrea diventerà sempre più importante (e cosa c'entrano Cina e Russia)

  • di Federico Giuliani Federico Giuliani

21 maggio 2025

Lo sapete che esiste un'altra Corea del Nord? È in Africa, ex colonia dell'Italia e ha lo stesso leader dal '93: perché l'Eritrea diventerà sempre più importante (e cosa c'entrano Cina e Russia)
Il soprannome di “Corea del Nord d'Africa” non è casuale. L'Eritrea è governata dal 1993 dallo stesso leader (Isaias Afwerki). C'è un solo partito che controlla tutto (il Fronte Popolare per la Democrazia e la Giustizia). L'opposizione politica è vietata. Ok, e perché ca** dovrebbe interessarci? Semplice: perché questa ex colonia italiana incastonata nel Corno d'Africa è diventata una specie di avamposto di Cina e Russia. Da qui Vladimir Putin e Xi Jinping espandono la loro influenza nel continente, accedono a risorse strategiche (miniere) e monitorano il Mar Rosso (da dove transita il 10-12% del commercio globale)

di Federico Giuliani Federico Giuliani

Dove caz*o si trova l'Eritrea? Siamo nella parte orientale dell'Africa. Ok, però diteci la verità: quante volte avete sentito nominarla prima d'ora? Forse gli amanti della storia la conosceranno a causa della guerra di liberazione che ha combattuto negli anni '60 per liberarsi dalla vicina Etiopia, terminata ufficialmente solo nel 1991. Oppure per un'altra guerra, sempre con l'Etiopia, andata in scena tra il 1998 e il 2000 - una delle più sanguinose nella storia del continente - e terminata nel 2018. O ancora: per l'immigrazione. Già, perché l'Eritrea è stata la principale fonte di rifugiati africani in Europa dal 2014 al 2016. Molte persone la conoscono in realtà per via del suo soprannome: “Corea del Nord d'Africa”. Cosa c'entra la nazione asiatica governata da Kim Jong Un con l'Eritrea? L'Economist ha scritto che entrambi i Paesi sono Stati a partito unico i cui governanti imprigionano (o uccidono) i loro critici e predicano le virtù dell'"autosufficienza" economica. Entrambi sono economie chiuse, quasi senza settore privato, sebbene il Fronte Popolare per la Democrazia e la Giustizia (PFDJ) al governo in Eritrea non si identifichi più come comunista. E ancora: l'Eritrea, come la Corea del Nord, è diventato uno Stato militare. La coscrizione nell'esercito è obbligatoria e dal 2002 il servizio nazionale – sia militare che civile – è ufficialmente di 18 mesi anche se di fatto a tempo indeterminato (un sistema che le Nazioni Unite definiscono come lavoro forzato o addirittura schiavitù). Temendo che i cittadini fuggano piuttosto che sottomettersi a questo destino, ha spiegato ancora il settimanale britannico, il governo eritreo li rinchiude. Per andarsene è necessario un permesso di uscita, che ai coscritti non viene quasi mai concesso. L'alternativa è la fuga, che comporta il rischio di essere fucilati o di dover pagare una tangente esorbitante.

Esercito dell'Eritrea
Parata militare delle forze armate dell'Eritrea

La lunga guerra fredda dell'Eritrea con l'Etiopia ha avuto effetti simili a quelli avvenuta nella penisola coreana. Le famiglie sono state divise e gli scambi commerciali sono stati bruscamente interrotti. Certo, a differenza della Corea del Nord negli ultimi anni l'Eritrea ha stretto accordi con l'Unione Europea, ha permesso ad alcune agenzie delle Nazioni Unite di aprire uffici all'interno del paese e ha coltivato forti legami con gli stati del Golfo come gli Emirati Arabi Uniti. Gli eritrei comuni godono di una maggiore esposizione al mondo esterno rispetto ai nordcoreani: la televisione satellitare è onnipresente e Internet, sebbene lento, è privo di censura. I cittadini eritrei che hanno vissuto all'estero per molti anni possono andare e venire a loro piacimento, a condizione che rispettino la linea del partito e paghino una tassa sulla diaspora. Chi comanda? Isaias Afwerki dal 1993 (anno dell'indipendenza), senza elezioni libere. Il partito unico (il Pfdj) controlla tutto, e l'opposizione politica è vietata. Numerosi rapporti dell'Onu e di Ong (come Amnesty International o Human Rights Watch) denunciano gravi violazioni dei diritti umani, torture, detenzioni arbitrarie e sparizioni forzate. Piccola digressione storica: nel 1890 l'Italia proclamò ufficialmente l’Eritrea come colonia italiana, la prima vera colonia dell’Italia unificata. La capitale, Asmara, venne profondamente trasformata e molti edifici pubblici e quartieri furono costruiti in stile italiano. Nel 1941, durante la Seconda guerra mondiale, l'Italia perse il controllo dell'Eritrea, che venne occupata dagli inglesi. Dopo la guerra, questo Paese fu amministrato dal Regno Unito, poi federato con l’Etiopia nel 1952 (contro la volontà di molti eritrei). Nel 1962 l’Etiopia annetté l’Eritrea, scatenando una lunga guerra d’indipendenza. Il resto è più o meno presente.

Isaias Afewerki
Isaias Afewerki è presidente dell'Eritrea dal... 1993

Il presente dice che l'Eritrea sta suscitando un notevole interesse da parte di Cina e Russia. Pechino ha aumentato significativamente la sua presenza in loco, soprattutto dopo l'ingresso del Paese nella Belt and Road Initiative (Bri) nel 2021. Secondo uno studio del Green Finance and Development Centre della Fudan University, gli impegni cinesi nella Bri in Eritrea sono aumentati del 359% nel primo semestre del 2023 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Gli investimenti cinesi si concentrano principalmente nel settore minerario, in particolare nel potassio, con l'acquisizione da parte del Sichuan Road and Bridge Group del progetto australiano Danakali Colluli per 131 milioni di dollari. La Cina ha finanziato progetti infrastrutturali come la costruzione di strade e reti di telecomunicazioni, tra cui un prestito di 23 milioni di dollari per la seconda fase del progetto di riabilitazione della rete telefonica, realizzato con la collaborazione di Huawei e Zte. La Russia ha mostrato intesse per il porto di Massaua, grazie alle sue potenzialità logistiche. Il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, ha sottolineato l'importanza di sfruttare le capacità di transito del porto e dell'aeroporto di Massaua, e ha proposto la creazione di un meccanismo di consultazione intergovernativa per promuovere la cooperazione economica, commerciale e investimenti in settori come minerario, energia, agricoltura e tecnologie dell'informazione e della comunicazione. È così che “la Corea del Nord d'Africa” - forse un soprannome eccessivamente fuorviante – sopravvive, e anzi, rafforza la propria condizione geopolitica...

Asmara, Eritrea
Asmara, capitale dell'Eritrea
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