Ci vorrebbe Barbara D’Urso per commentare la situazione, se non fosse stata sostituita da Pier Silvio Berlusconi in quanto “troppo trash”. Intanto, in America, la politica sembra un crossover tra Succession, Black Mirror e Uomini e Donne. Tutto è iniziato da un occhio nero. Settimana scorsa, Musk si è presentato nello Studio Ovale con un occhio nero. Ufficialmente: “colpa di mio figlio di cinque anni”. Ufficiosamente: il famoso segno del “Black Eye Club”, setta esoterico-massonica di potenti iniziati che ricevono un pugno per accedere al potere (googlate, se non ci credete). Musk, in quell’occasione, ha anche avuto uno dei suoi celebri glitch – gli stessi che Mike Myers imita al Saturday Night Live.
Trump, davanti a Friedrich Merz, avrebbe commentato: “Non so se Musk ed io avremo ancora un rapporto cordiale. Dopo che l’ho licenziato è impazzito”. Musk, furioso, ha cominciato a postare su X ogni tre minuti. Accusa Trump di mentire, sostiene che senza i suoi miliardi Trump non sarebbe mai tornato presidente, e minaccia di togliere a SpaceX il razzo “Dragon” con cui portano gli astronauti sulla ISS.
Ma non è solo ego. Sono miliardi veri. Trump ha risposto con stile da gangster: “Riesamineremo tutti i contratti governativi con le aziende di Musk. Sono un sacco di soldi.” E non ha torto. Musk controlla contratti con 17 agenzie federali. SpaceX è l’unica compagnia americana che porta uomini nello spazio. Starlink garantisce internet ovunque, perfino in Ucraina. E Trump, con una firma, può far saltare tutto. Forse pure un satellite. Ha aggiunto: “Non so nulla delle inchieste sulle aziende di Musk, ma lasciamo che parlino da sole.” Diplomazia stile baseball con la mazza in mano.

Tesla crolla, la Borsa trema. Nel frattempo, Tesla ha perso il 14% in Borsa. Sono spariti 153 miliardi di dollari in poche ore. Anche la Trump Media ha perso l’8%. In pratica, una disfatta tipo The Apprentice, ma con azionisti arrabbiati invece che concorrenti eliminati.
Robotaxi, ketamina e il Big Beautiful Bill. Il vero nodo dello scontro è politico ed economico: il famigerato Big Beautiful Bill (BBB), legge bandiera di Trump per tagliare tasse e programmi federali. Musk lo ha definito “un abominio disgustoso” e sta facendo lobbying contro. Il disegno di legge è passato alla Camera per un solo voto. Ora è al Senato, dove Musk sta cercando di convincere tre senatori repubblicani a bloccarlo. Se ci riuscisse, potrebbe far crollare la maggioranza del GOP. Nel frattempo, Musk vuole lanciare i Robotaxi a guida autonoma. In Texas sono pronti. Ma per diffonderli in tutta l’America servono regolamenti statali – decisi da governatori e funzionari nominati da Trump. Basta un ordine esecutivo per bloccare tutto. Musk lo sa, Trump pure.
Il partito di mezzo (o della Terra di Mezzo?). Su X, Musk ha lanciato un sondaggio: “È ora di fondare un nuovo partito politico che rappresenti la popolazione di mezzo?” Nessuno ha capito se intendesse la middle class, il centro politico o la Terra di Mezzo. Si vocifera di alleanze con gli hobbit libertari dell’Iowa e gli elfi fiscali del Nevada. Droghe e zombie alle urne. Nel frattempo, su X (cioè su se stesso), Musk ha rilanciato una teoria: i Democratici si fanno di cocaina e marijuana, i Repubblicani di ketamina, ecstasy, meth e fentanyl. La lotta politica sarà quindi decisa dalla capacità di portare zombi tossici a votare. “Make America Trip Again”. Conclusione (forse). Trump ha dichiarato che non ha tempo per Musk (“sto pensando a Russia, Cina e Iran”) e che non ci sarà nessuna telefonata. Ma ha anche detto: “Gli auguro il meglio”. Che, tradotto dal trumpese, può voler dire: ti rovino, ma senza rancore. Come finisce? Nessuno lo sa. Nel frattempo, The Hill dà la notizia che Putin e i suoi collaboratori si offrono per fare da pacieri tra Trump e Musk. Il che è un delirio (ma soprattutto, è vero?): Trump vuole fare da paciere tra Russia e Ucraina e i Russi che fanno? Non solo, Putin sarebbe pronto a dare asilo politico a Elon Musk. Se non si parlasse dell'equilibrio mondiale nucleare del mondo sembrerebbe Casa Vianello. Ad ogni modo, una cosa è sicura. Se questi due si fanno davvero la guerra, potrebbero perdere entrambi – e l’America con loro.
