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Lo strano caso dei due finti agenti nella sede di Doom e Pulp Podcast. Di cosa ha parlato Fedez per generare interesse in chi si muove come i servizi o una certa criminalità?

  • di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

  • Foto: Pulp Podcast

13 novembre 2025

Lo strano caso dei due finti agenti nella sede di Doom e Pulp Podcast. Di cosa ha parlato Fedez per generare interesse in chi si muove come i servizi o una certa criminalità?
È un'intimidazione quella subita da Fedez, Mr. Marra e Tommaso Ricciardelli dopo la puntata del Pulp Podcast sull'inchiesta Hydra e la mafia in Lombardia? Non è chiaro, ma il fatto resta decisamente poco chiaro. Ecco cosa è successo

Foto: Pulp Podcast

di Domenico Agrizzi Domenico Agrizzi

Edizione straordinaria del Pulp Podcast. Fedez e Davide Marra hanno deciso di raccontare pubblicamente di una “visita” ricevuta il 5 novembre scorso da parte di due individui, pochi giorni dopo la pubblicazione della puntata sull’inchiesta Hydra e il presunto “patto” tra le principali associazioni mafiose in Lombardia. I due uomini “presentavano un tesserino da poliziotti”, dice il rapper, “si sono presentati come poliziotti in borghese”. I due uomini hanno chiesto in portineria alcune informazioni relative al podcast, come il luogo e gli l’orario in cui di solito avvengono le riprese. In particolare chiedevano quando sarebbe stato presente lo stesso Fedez. Il portinaio, comunque, non ha fornito queste informazioni. I tesserini, aggiunge Marra, non sono stati chiaramente verificati in quel momento. “In realtà non si sono mai diretti nella sede, ma si sono dileguati”. Fedez e Marra hanno presentato un esposto in Procura. Il questore di Milano, dicono i due, ha chiarito che non si tratta di persone mandate sul posto dalla polizia. “Il materiale, comunque, è stato già mandato a chi di dovere”. Un fatto dai contorni decisamente poco chiari, che potrebbe avere un sottotesto intimidatorio. “Se ti arriva una minaccia devi farlo sapere a più gente possibile”, dice ancora Fedez.

“In data 5 novembre, alle ore 15, due persone in borghese si presentavano presso la portineria presso la sede della società Doom”, si legge nell’esposto, “le medesime si qualificavano come poliziotti al portinaio e, su richiesta di quest’ultimo, si identificavano esibendo un tesserino. Tuttavia, non nutrendo alcun dubbio sulla buona fede dei soggetti, il portinaio non prendeva nota né di nomi né di numeri identificativi. Tali soggetti incominciavano poi ad avanzare numerose domande allo stesso, dapprima proponevano quesiti dal contenuto piuttosto vago, poi focalizzavano la loro attenzione sul luogo di registrazione del podcast Pulp”. “Gli stessi chiedevano inoltre informazioni rispetto a uno dei suoi conduttori”, cioè Fedez. “In particolare i soggetti in questioni domandavano in quali giorni veniva registrato il podcast. Il portinaio dell’edifico nonostante le numerose e incalzanti domande degli sconosciuti non rispondeva a nessuna di queste, invitando i soggetti, se realmente interessati, a rivolgersi agli uffici di Doom”. “Tuttavia i medesimi nonostante l’invito avanzato dal portinaio non si sono mai rivolti ai nostri uffici per ulteriori chiarimenti”. In virtù delle “intenzioni poco chiare” dei due uomini e della possibilità di “gesti imprevedibili”, è stata richiesta alla Procura l’indagine su fatti esposti, valutando anche l’esistenza di “fattispecie di rilevanza penale”. Interviene ancora Tommaso Ricciardelli di Parliamo di mafia, che ha contattato il questore di Milano e gli ha inoltrato l’esposto già presentato in Procura: “È stato estremamente disponibile”. Ma non era informato dei fatti. Insomma, la polizia non aveva mandato due agenti alla società Doom. “Noi zitti non ce ne stiamo”, dice ancora Fedez, “mi sembra un colpo di reni giusto per la nostra dignità e per tutelarci”. “Noi andiamo avanti, non ci lasciamo intimidire, qualora fosse stata un’intimidazione”, conclude Marra.

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