Si credeva che il Tribunale del Riesame avrebbe preso una decisione in favore di Louis Dassilva dopo la notizia che la questura aveva chiamato, proprio nei giorni in cui gli inquirenti stavano lavorando al video delle 22:17, un altro vicino di Pierina Paganelli insieme a sua moglie. Il dna analizzato non corrispondeva a quella di Dassilva e la difesa del senegalese di trentaquattro anni puntava su una nuova accusa. Ma il Tribunale ha invece confermato l’ordinanza del Gip Vinicio Cantarini che disponeva la detenzione cautelare di Dassilva. E proprio dal carcere esce una lettera scritta dal senegalese e letta venerdì sera a La vita in diretta su Rai 1. Il documento è stato sequestrano dalla polizia penitenziaria perché occultato prima del colloquio con la moglie del 30 luglio. Si tratta di poche righe di testo destinate proprio alla donna in cui si legge quella che per l’accusa è a tutti gli effetti una confessione: “Spero che tu riesca a perdonarmi e a capire che mi dispiace veramente. Mi vergogno con tutto il cuore per quello che ho fatto. Non ho parole per dirti come sto male per questo fatto che tutta Italia sa”.
Ma davvero siamo di fronte a un’ammissione di colpa, per iscritto, del sospettato numero uno per l’omicidio di Rimini? In questo caso si tratterebbe di una mossa definitiva e suicida, tanto che un presunto autosabotaggio del genere risulta, oltre che bizzarro, poco plausibile. È Valeria Bartolucci, sua moglie, a smentire l’accusa: “Si riferiva al tradimento. È l’unico fatto di cui tutta l’Italia sa”. A confermarlo una parte della lettera in cui si trova chiaramente un riferimento alla storia con Manuela Bianchi, la nuora di Pierina Paganelli e la prima persona ad aver trovato il corpo della settantaquattrenne. “Te lo ricordi, noi contro tutti. Avevo scelto te e sceglierò ancora solo te, comunque e comunque sempre te”. Intanto Dassilva resta in stato di arresto e ha incontrato la moglie venerdì 13 settembre alle 17 per la prima volta dall’incontro del 30 luglio. E la famiglia di Pierina continua a crederlo colpevole.