Guaio finanziario per l’ex presidente della Ferrari. A quanto pare Luca Cordero di Montezemolo avrebbe perso una grossa fortuna, e cioè tanti, tantissimi soldi. Come? Il quotidiano La Repubblica, che per primo ha riportato la notizia nell’edizione quotidiana del giornale, parla addirittura di “tesoro in fumo”, e ne riporta anche l’ammontare in milioni di euro; una cifra che è stata poi smentita dallo stesso Montezemolo. L’avvocato bolognese, però, non è di certo uno che si è fatto conoscere per degli errori sul mercato, anzi. Sotto la sua ala, infatti, tutte le aziende hanno sempre performato al meglio: Fiat, l’iconica casa automobilista di Torino (ora parte del Gruppo Stellantis), è letteralmente rinata sotto il tandem Montezemolo-Sergio Marchionne, mentre in Formula 1 è conosciuto per essere l’ultimo manager a portare il Cavallino al successo mondiale. Inoltre, bisogna anche sottolineare il grande successo ottenuto nel settore ferroviario con la nascita di Italo. E quindi, questa volta cos’è che ha sbagliato l’ex ferrarista?
Stando a quanto riportato dal giornalista Franco Zantonelli de La Repubblica, Montezemolo è andato incontro a quello che viene definito “un salasso finanziario”, dovuto a dei consigli sbagliati di una coppia di broker che avrebbero portato a un investimento andato male. Infatti, si legge ancora nell’articolo, il dirigente d’azienda bolognese “ha trascinato in tribunale due consulenti finanziari italiani, operanti dalla Svizzera”. Si tratta di Federico Faleschini e Daniele Migani, “il primo - fa sapere Zantonelli - titolare della Logic Holding […] il secondo della londinese Xy Uk, oltre che di un’altra società, la Twinkle Capital. Quest’ultima […] gestita dal duo Faleschini-Migani”. Tutto avrebbe inizio nel 2016, e cioè quando la Gig, vettore finanziario gestito da Matteo Cordero di Montezemolo (figlio di Luca) “decide di investire nel fondo lussemburghese Skew Base Fund. L’investimento - riporta La Repubblica - funziona fino al marzo del 2020 quando […] il fondo subisce un tracollo e alcune parti vengono liquidate”. Montezemolo, quindi, decide di passare alle vie legali una volta scoperto che i due broker italiani “in realtà avevano partecipato alla costituzione dello Skew Base Fund” e non erano dei semplici consulenti finanziari indipendenti; titolo con cui si erano presentati. In poche parole, riporta Zantonelli, Faleschini e Migani erano “implicati negli eventi in oggetto”, e così la questione è finita in tribunale in Svizzera, dove i due imputati durante un’istruttoria sono stati definiti “responsabili di «presunto comportamento criminale»”. Infine, Montezemolo ha tenuto a specificare che i 50 milioni citati inizialmente come perdita dal portale svizzero Gotham City, e poi riportati anche da La Repubblica, “non rappresentano la perdita, che sarebbe inferiore, bensì la richiesta dell’imprenditore e della sua famiglia, quale - riporta Zantonelli - risarcimento danni”.