Ah, Brigitte Macron. La signora (Trogneux da nubile) che ha affascinato ed è stata chiacchierata in egual misura. Ora, però, il gossip più sciocco su di lei ha ricevuto una dose di giustizia. Il tribunale di Parigi ha emesso una sentenza che chiarisce una volta per tutte che la moglie di Emmanuel Macron non è, come alcuni avevano sostenuto, transessuale. No, Brigitte è semplicemente Brigitte, e non c'è nessun mistero da svelare, se non quello di chi abbia deciso di diffondere la balla e perché.
Nel 2021, la rete ha visto la nascita di una teoria bizzarra: Brigitte Macron non sarebbe mai esistita. Secondo i fantasiosi diffusori di tale assurdità, suo fratello, Jean-Michel Trogneux, avrebbe assunto la sua identità dopo un cambio di sesso. La prova? Un'intervista di quattro ore, tra Amandine Roy e Natacha Rey, due “esperte” di cospirazioni da salotto.
La giustizia (così come i diretti interessati) non ha gradito che il web fosse inondato di queste menzogne. Così, il tribunale ha condannato le due responsabili a una multa di 500 euro con pena sospesa e a un risarcimento di 8.000 euro a Brigitte Macron e 5.000 euro al fratello Jean-Michel Trogneux. Se vi state chiedendo se Brigitte Macron fosse presente al processo, la risposta è no.
Questa storia dimostra due cose: che il gossip può essere una macchina di distruzione e che la giustizia, anche se lenta, alla fine può chiudere la bocca (o comunque far pagare relativamente caro il tenerla aperta) a chi si permette di infangare le persone. Ma ricordate: nel mondo del web, dove le bugie viaggiano più velocemente della verità, è sempre più difficile fare i conti anche con l'ovvio.