Se in questi giorni avete l'occasione di entrare in un'edicola, di quelle che ricevono anche i giornali stranieri, date un'occhiata alla copertina dell'ultimo numero del Time. Il prestigioso, rinomato e pluripremiato settimanale statunitense ha dedicato l'edizione del 5 agosto ai “The World's Greatest Place. 100 Exciting Destinations to Visit now”. Tradotto abbiamo un: “I posti più belli del mondo del 2024. 100 fantastiche destinazioni da visitare”. Come si può intuire già dal titolo, il giornale mette in fila i "posti" che, per una serie di ragione, hanno meritato di essere menzionati tra i più belli del 2024. Di fatto lo speciale assomiglia molto ad una lista di suggerimenti per le vacanze estive, mascherata però da una patina molto radical e altrettanto chic. I criteri? Sono stati messi nero su bianco così: “Per compilare la lista del 2024, Time ha sollecitato candidature di luoghi, tra cui hotel, crociere, ristoranti, attrazioni, musei, parchi e altro ancora, dalla sua rete internazionale di corrispondenti e collaboratori, nonché tramite un processo di candidatura, con un occhio di riguardo a coloro che offrono esperienze nuove ed entusiasmanti”.
Il risultato di questo processo molto, molto, molto opinabile consiste con 100 destinazioni straordinarie da visitare e nelle quali soggiornare nel corso del 2024. Bene, il dramma inizia quando iniziamo a dare scorrere i consigli dei giornalisti del Time. Ma non tanto per i luoghi di arte e design ultraterreni, come ad Aranya in Cina; per i viaggi attivi, come il Guided Cycling Safari di Natural Selection in Botswana; per quelli che intendono fornire ai turisti un approfondimento sulle comunità che vivono nel White Desert in Antartide, presso le Maui Cultural Lands nelle Hawaii o nel Kamba nella Repubblica del Congo. Che, per carità, saranno pure posti fantastici, da vedere, ammirare, gustare e assaporare, ma a prezzi proibitivi per la maggior parte dei lettori, italiani di sicuro. Il dramma riguarda semmai in causa le citazioni dell'Italia, chiamata in causa in maniera assurda. Nei “posti dove stare” figurano infatti un lussuoso hotel di Amalfi, l'Anantara Convento, e l'esclusiva Cortina d'Ampezzo, sulle Dolomiti. Ancora più incomprensibili sono i suggerimenti relativi ai “luoghi da visitare”. L'unica tappa italiana coincide con le Terme di Caracalla a Roma.
Verrebbe da dire: come, con tutti i luoghi da vedere in Italia, voi del Time avete il coraggio di consigliare le Terme di Caracalla e alberghi elitari sparsi tra Amalfi e Cortina? Per quanto riguarda l'Anantara Convento, parliamo di un boutique hotel da 52 camere situato in un convento dei Cappuccini del XIII secolo e costruito su una scogliera. L'edificio è dotato di chiostri originali e affreschi risalenti al 1223, nonché di una chiesa barocca con altare in marmo e pavimento in maiolica, integrati con la proprietà di lusso arroccata a 262 piedi sopra il mare. “Le ariose camere e suite, molte delle quali erano ex alloggi dei monaci, riecheggiano l'atmosfera contemplativa, con pareti imbiancate a calce, soffitti a volta e piastrelle in terracotta”, scrive il Time. Facendo una ricerca su Google scopriamo che il prezzo più basso per alloggiare una notte in una camera in questo hotel parte dai 1.200/1.300 euro. Discorso molto simile per le strutture delle Dolomiti. E le Terme di Caracalla? Perché hanno folgorato la rivista Usa? Ecco la risposta: “Inaugurato ad aprile, Lo Specchio (The Mirror), è una piscina contemporanea che riflette le maestose rovine di uno dei più grandi complessi termali dell'antichità”. A voi i commenti...