Ma com’è possibile che per una partita di A2 muoia un autista? Uno può dire "va bene il calcio e le curve, siamo abituati a queste cose", ma anche una partita di A2 di basket può arrivare a episodi di violenza pesanti e patetici se ci pensate. In realtà sì, il movimento ultras anche nel basket è un movimento storico culturale. Io arrivo da Montecatini Terme, eterna rivale di Pistoia, che adesso è stata coinvolta in questo lutto. E negli anni d'oro della A1 e della 2 di Montecatini i derby erano infiammati, gli scontri c'erano e altre rivalità molto forti esistevano con la Neutro Robert di Firenze la Fortitudo e la Virtus Bologna che anche loro hanno una cultura ultras radicata. Penso a Livorno che ha due squadre e i derby sono iper infiammati. Quindi la cultura ultras fa parte del basket. Quello che è successo è assurdo ma ce lo potevamo aspettare soprattutto se andiamo a vedere la dinamica. Perché siamo abituati a leggere i titoli e quindi pensiamo che sia avvenuta la sassaiola, in realtà tra Rieti e Pistoia c'era una rivalità che andava avanti da tempo tra i vari ultras per dei gemellaggi incrociati (Pistoia è gemellata con Cento, rivale di Rieti, Rieti è gemellata con Scafati, rivale di Pistoia) e poi nell'intervallo tra secondo e terzo tempo, che nel basket è l'intervallo più lungo, ci sono stati gli scontri e sono intervenute le forze dell'ordine. Cosa vuol dire? Significa che probabilmente la situazione andava gestita con più attenzione. Poi il pullman di tifosi di Pistoia è stato scortato fino all'uscita della città e dopodiché è stato lasciato solo.

Si torna su un tema che è quello dell'impreparazione nel gestire eventi del genere che, per carità, uno può dire il basket non è il calcio e la A2 non è la massima serie. Ma non se durante la partita ci sono avvisaglie e scontri, e si scopre che la tensione tra le due tifoserie ha un livello di guardia molto alto. Forse andava presa qualche precauzione in più. Anche perché gli ultras del basket stanno vivendo un periodo molto teso - con proteste e scioperi - per via di alcune regole più restrittive sui biglietti nominali e propri sulle trasferte dei gruppi organizzati, in vigore dal 5 ottobre. Insomma, tutto questo andava considerato e non sottovalutato. E a farne le spese è stato Raffaele Marianella di 65 anni. Il sasso ha sfondato il vetro, che poi è andato a conficcarsi nella sua gola. Non c'è stato niente da fare per lui. Però, forse, aldilà della stupidità umana su cui possiamo fare molto, ma facciamo poco, a livello di società tutta, chi doveva gestire la sicurezza poteva fare di più? Qui si tocca un tema che è molto profondo per l'Italia di oggi: la preparazione delle forze dell'ordine. Quanto vengono pagate? Come vengono formate? Tutto va a dipingere un quadro desolato dove allla fine ci scappa il morto e che porta a chiedersi com’è possibile che per una partita di A2 di basket ci possa scappare il morto. La risposta è che sì, è possibile. E le cause di questo disagio sono molto più profonde.
