Se c'è una persona, forse l'unica, che in Italia possa dire di aver conosciuto Sean Combs, pseudonimo di Diddy e prima ancora Puff Daddy, quella persona è Flavio Briatore. Il proprietario del Billionaire ha parlato di Diddy alle Iene, durante un servizio incentrato sulla caduta in picchiata di uno dei rapper più ricchi e famosi degli Stati Uniti, accusato di molteplici crimini a sfondo sessuale e in carcere dallo scorso settembre in attesa del processo. Dal 2023 l'artista è coinvolto in uno scandalo che ha aperto uno squarcio dalle tinte nerissime sulla sua persona e su ciò che succedeva durante i suoi celeberrimi "freak off", party selvaggi pieni di droga, sesso e violenza frequentati da gran parte dello star system statunitense. "Io l’ho visto solo in Sardegna, mi sembrava un cliente normale, chiaramente sempre nel privè con noi", racconta Briatore. L'imprenditore racconta di aver conosciuto il rapper tramite Naomi Campbell, grande frequentatrice del Billionaire all'inizio degli anni Duemila. In quegli anni Diddy era all'apice del successo, ma affrontava anche un momento molto duro negli Stati Uniti per via delle violenze tra la East e la West Coast, che portarono alla morte di altre due leggende del rap made in Usa Tupac Shakur - amico d'infanzia proprio di Didy - e di Notorious B.I.G., con il quale aveva fatto collaborazioni di grande successo: “Puffy era normale, normale normale. A me sembrava anche uno che non fa uso di droghe. Non lo vedevo ubriaco, lo vedevo sempre composto” ha continuato Briatore, che ha aggiunto di quando al Billionaire "andava fuori tre volte durante la serata per cambiarsi. Arrivava con un vestito bianca, dopo due ore tornava in albergo e tornava indietro con un vestito azzurro. Poi tornava ancora in t-shirt e jeans”.


A partire dal 16 novembre 2023, quando l'ex fidanzata di Combs Cassie Ventura ha aperto una causa legale contro di lui accusandolo di stupro e sfruttamento sessuale, sulla figura di Diddy si sono addesante ombre sempre più sinistre. Oggi su di lui ci sono cinque cause giudiziarie, tra cui quella intentata da una donna che lo accusa di averla stuprata quando lei aveva 17 anni e quella del produttore Rodney "Lil Rod" Jones, che sostiene che Combs lo abbia drogato e aggredito sessualmente, costringendolo anche a fare sesso con delle prostitute. Diddy, a cui è stata negata la libertà su cauzione in attesa de processo e che quindi si trova in carcere, rischierebbe da un minimo di 15 anni all’ergastolo, se dovesse essere ritenuto colpevole per ogni capo d’imputazione. Alcune delle accuse scavino indietro fino all'inizio degli anni Novanta, sollevando ombre proprio sui festini che Diddy da centinaia di migliaia di dollari che Diddy organizzava e che aveva ribattezzato "freak off", a cui partecipavano attori, cantanti, personaggi dello spettacolo e tutta l'élite statunitense di allora. "Mai me lo sarei aspettato da lui. Quando succedono queste cose ti cadono le braccia, vuol dire che non conosci bene una persona”, ha continuato Briatore alle Iene, precisando che "ste porcate le facevano a Miami, io non sono mai stato a casa sua a Miami”.

