Il giorno di chiusura dell’Eicma si è trasformato in una caccia al ladro, dopo che dallo stand di Kawasaki è sparita una motocicletta con un furto da film. “Sono un operaio e devo recuperare una moto”, avrebbe detto un diciottenne una volta presentatosi alla kermesse milanese dedicata alle due ruote. Nulla di strano, apparentemente, e l’addetto alla vigilanza lo ha lasciato passare. In effetti quella mattina erano in programma il recupero e il trasporto di alcune motociclette del brand nipponico tra le sessanta presenti in fiera; e al lavoro erano già presenti altri manovali. Ma quella che sembrava essere una normale operazione autorizzata, si è rivelato un (tentativo di) colpo da maestro. La bolla di trasporto, infatti, prevedeva solamente tre moto da recuperare; e dunque i conti non tornano. Dove è finita la quarta Kawasaki?
Secondo quanto riferito dai carabinieri, è successo tutto verso le 9:30 della mattina. A scoprire il furto è stato lo stesso addetto alla vigilanza pochi minuti dopo che gli operari avevano lasciato lo stand, con le moto in carico ovviamente. Comincia così la caccia al ladro. I militari del nucleo fiera bloccano tutte le uscite del salone per evitare la fuga con bottino. Vengono ispezionati tutti i camion presenti, fino a quando i militari si imbattono in un veicolo molto sospetto. Il caso si chiude dopo circa un’ora dall’inizio delle ricerche. Il camion fermato dagli agenti porta targa tedesca, al suo interno viene trovata la refurtiva, una Kawasaki Kx250x dal valore di 11 mila euro. Presente anche il colpevole, o meglio i colpevoli: il finto operaio appena maggiorenne che si era presentato allo stand la mattina stessa, e il padre 55enne. Si tratta di una coppia di nazionalità tedesca e di origini slovene, che sono stati prontamente denunciati per furto aggravato.