Testo generato dal video attraverso sistema di IA
Forse non vi è chiaro cosa sta succedendo negli Stati Uniti d’America. Nei liberissimi Stati Uniti d’America. Guardate queste immagini, le pubblica il New York Times. C’è una ragazza che viene presa fuori dall’Università del Massachusetts e arrestata. La ragazza si chiama Rumeysa Ozturk, è una studentessa musulmana che come colpa ha soltanto – ascoltate bene – quella di essere coautrice di un testo che chiede ai vertici della sua università di riconoscere il genocidio perpetrato da Israele nei confronti della popolazione palestinese.
Sono giorni che nei liberissimi Stati Uniti d'America degli studenti vengono fermati e arrestati in giro per le università, quelle stesse università attaccate da JD Vance, il vicepresidente degli Stati Uniti d'America, che le ha definite dei luoghi di perdizione in cui gli studenti hanno perso la retta via. Guardate che questa roba qua è molto grave, perché contraddice valori che ci vantiamo di aver esportato nel mondo, anche se spesso questa era sola solo una verità di facciata. Verità di facciata che adesso sta venendo fuori, perché guardando queste scene sembra di assistere a episodi che ci eravamo convinti potessero accadere solo in Paesi come l’Iran.
Badate bene qui, non sto parlando di chi ha ragione, se Israele o i palestinesi, non c’entra un cazzo la geopolitica qui. Qui c’entra il concetto di libertà di espressione che è uno dei capisaldi del mondo occidentale. Banalmente, non puoi andare ad arrestare una persona fuori dall’università solo per aver scritto un testo. La libertà di pensiero è sacrosanta e noi in Occidente la stiamo mettendo in dubbio da un po’ di tempo a questa parte. Ma se lo permettiamo non ce lo perdoneremo mai, ricordatevelo. E in Italia tutti zitti, nessuno sta parlando di questa roba qua (Sechi ne parla in toni sommessi ma quello che abbiamo appena visto è gravissimo). Continuiamo a parlare tranquillamente delle cazzate, ma rendiamoci anche conto che stanno succedendo delle cose che hanno più importanza e spesso non ce ne rendiamo conto.

