Alessandro Benetton continua il suo tour promozionale del libro Mai Fermi, tanto che ultimamente lo si ritrova un po' ovunque. Questa volta, un'intervista su Sky Sport, in cui ha parlato di Michael Schumacher, Flavio Briatore, Kimi Antonelli e la Formula 1. Fare impresa è come guidare una monoposto? “Assolutamente. Bisogna essere tempestivi, veloci e coraggiosi, ma allo stesso tempo sicuri di essersi preparati a modo. Michael Schumacher, mi ricordo, dormiva 20 minuti con la tuta addosso prima di lanciarsi a 300 km all'ora sotto 30 gradi. Questa era una cosa che mi ha sempre colpito tantissimo, così come questa sua capacità di contaminare gli altri con la pressione, una pressione che però lui metteva anche a sé stesso”. Micheal Schumacher, che Benetton ha conosciuto quasi in un'altra epoca: “Quando l'ho conosciuto si era fidanzato da poco con Corinna e vedevo già in quel tipo di rapporto un metodo che però non lasciava sicuramente indietro il sentimento. Questa sua capacità di approcciare con convinzione, determinazione, lucidità, ma anche con passione quello che lo circondava lo rendeva speciale, come poi la storia personale del suo matrimonio ha dimostrato”. Storia che li ha legati, e anche divisi: “Ho scelto di conservare il ricordo straordinario della persona che ho conosciuto e rispetto profondamente la scelta della famiglia di mantenere la loro privacy”.

Con Flavio Briatore? “Ci sentiamo ancora. Flavio è stato sicuramente una pedina fondamentale in questo sviluppo, con la sua creatività, con il suo entusiasmo, con la sua determinazione e con il suo coraggio. Sicuramente a lui si addice molto bene il titolo di questo libro, Mai Fermi”. E con il manager cuneese commentano insieme le gare. La Formula 1? "Sì, la seguo, e ogni tanto ne parlo con Briatore. Mi sembra che siano stati fatti tanti cambiamenti che rendono il prodotto più vicino al pubblico e sicuramente anche il mondo dei social network è diventato uno strumento che lo rende ancora più interessante. Anch'io sono caduto in questa trappola”. E su Andrea Kimi Antonelli? Sarà il nuovo Schumacher? “Penso sia ancora presto per dirlo. Sicuramente dimostra un livello di maturità non tipica per chi ha quell'età, mi sembra che abbia fatto tutte le scelte giuste. Una volta si diceva che per capire se uno è un campione deve vincere una volta e poi continuare a vincere”. Insomma, diamo tempo al tempo.

