Di messaggi anonimi o firmati che millantano di rivelare la verità su quanto accaduto ad Emanuela Orlandi, cittadina vaticana scomparsa il 22 giugno del 1983, negli anni ne sono arrivati tantissimi. Anzi, troppi. L’ultima email, di poche frasi ma che promette grandi rivelazioni, è stata inviata pochi giorni fa alla redazione del Tgr Lazio: “Dopo due anni di ricerche ho le prove che Emanuela non è stata fermata da uno sconosciuto mentre si recava a scuola. Al contrario, la ragazza, dopo essere entrata a scuola, ha lasciato momentaneamente l’edificio, per incontrare qualcuno che lei conosceva molto bene. Ho le prove documentali di quello che dico, e posso eventualmente metterle a vostra disposizione”. Quali sono le prove a cui si riferisce? In parte anche alla deposizione di Laura Casagrande, compagna di Emanuela alla scuola di musica che frequentava, e che recentemente è stata ascoltata dalla Commissione d’inchiesta: “Adesso non ricordo di averla vista (il giorno della scomparsa n.d.R.). In realtà non ricordo nulla della mia deposizione dell'epoca, ho il vuoto totale. Sono mortificata, molte cose non le ricordo più, sono sincera". Una testimonianza, questa, completamente diversa rispetto a quella del 1983: “Stavamo andando verso l'autobus, Emanuela era dietro di me. Quando mi sono voltata una seconda volta, però, non c'era più". Una discrepanza su cui al momento non si può costruire nessuna verità.
Non è mancata la risposta di Pietro Orlandi, che segue da quarantuno anni tutte le possibili piste che potrebbero portarlo alla verità, portarlo da Emanuela: “Quindi, secondo questo signore (l’autore della mail n.d.r.), è più veritiero quello che legge dal verbale di un'amica (che tra l'altro tra il primo e l'ultimo verbale di pochi giorni fa dichiara cose diverse) piuttosto quanto Emanuela dice al telefono alla sorella Federica? Emanuela aveva lezione di flauto alle 17.00 e arrivò tardi proprio perché fu fermata a Corso Rinascimento mentre andava a lezione, infatti il poliziotto e il vigile dissero circa le 17, e terminata la lezione andò alle prove generali del coro. Purtroppo se qualcuno continua a lanciare grandi novità basandosi sulle indagini di Pino Nicotri. Purtroppo è il solito tentativo di insinuare dubbi sull’attendibilità delle dichiarazioni di Emanuela. Questa gente dovrebbe verificare con attenzione prima di scrivere caz..te”. Cosa non si fa per un momento di gloria e attenzione. Perché, anche se nessuna ipotesi deve essere esclusa a priori, la famiglia Orlandi dopo quarantuno anni di attesa di messaggi simili ne farebbe volentieri a meno.