Si sono svolte in sede di Commissione d’inchiesta le audizioni di Ilario Martella e Adele Rando, i giudici che lavorarono sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori rispettivamente dal 1985 al 1990 e dal 1990 al 1997. Ascoltata anche Anna Lisa Martella, figlia del giudice Martella, che ricevette minacce e intimidazioni proprio a causa del lavoro del padre mentre abitava a Londra, come recentemente raccontarsi da Pietro Orlandi. Una circostanza, questa, che potrebbe in qualche modo avvalorare la pista inglese, secondo qui Emanuela sarebbe stata portata e tenuta a Londra dopo il rapimento. Martella ha ribadito quanto noi di MOW vi abbiamo già raccontato, ovvero che esisterebbe una connessione tra la scomparsa di Emanuela e l’attentato a Wojtyla del 13 maggio 1981: “Ci sono elementi tali da ritenere che le due ragazze sono state sacrificate a qualcosa di incredibile, alla ragion di Stato, qualcosa che lo stesso Giovanni Paolo II ebbe a definire come un intrigo internazionale".
L’audizione di Adele Rando, per volere della stessa, si è tenuta a porte chiuse per più di due ore, e non sappiamo se abbia portato dei nuovi elementi utili alle indagini. Però, come già sappiamo, non è tra i sostenitori della teoria di Martella, ritenendo “privo di riscontro probatorio” il movente del terrorismo internazionale per quanto riguarda la scomparsa di Emanuela Orlandi. Infatti, secondo Martella, la verità andrebbe ricercata nelle attività svolte dalla Stasi (organizzazione criminale spionistica ad altissimo livello) e dai servizi segreti bulgari: “Serviva qualcosa che potesse determinare una disattenzione totale, una sorta di distrazione di massa. E chi poteva porre in essere una simile operazione? Non era certo una cosa di bassa manovalanza tipo la Banda della Magliana ma serviva che le cose venissero fatte con altissima qualità professionale da un'organizzazione quale era la Stasi all'epoca. Questa operazione di distrazione di massa doveva fare in modo di creare episodi su cui attrarre l'attenzione dell'opinione pubblica". Martella fu giudice istruttore anche dell'inchiesta sull'attentato a papa Giovanni Paolo II, e proprio in questi giorni Alì Agca, l’uomo che sparò a Wojtyla, è tornato a far parlare di se con un video in cui racconta la sua verità sulla scomparsa di Emanuela, puntando il dito contro la Santa Sede: “È stato il Vaticano a rapirla. Se non è morta per cause naturali, sta benissimo. Ha una nuova carta d’identità. Vaticano, liberate immediatamente Emanuela Orlandi. Viva o morta, consegnatela alla sua famiglia. Altrimenti l’anno Santo 2025 sarà l’anno Santo di Satana, all’insegna della menzogna”. Ormai le possibili piste non si contano nemmeno più, ma una cosa è certa, che tutto porta sempre verso il Vaticano. Abemus problemi in vista?