L’interpretazione dei messaggi che passano sui social è una questione complicata. Come parlare, per esempio, della malattia o delle fragilità? Come, invece, valutare l’effetto emulazione di ogni contenuto che passa dai profili degli influencer più seguiti? Le risposte a queste domande vengono aggiornate ogni giorno. Michele Masneri ha sviluppato una sua riflessione: “Se dovessimo isolare una frase che spieghi i tempi attuali andrebbe benissimo la formidabile: ‘Dobbiamo fare le vittime. Perché se tu fai la vittima, la gente è con te’. Non è di un filosofo o di uno scrittore bensì di una ragazza post o neo fascia ripresa nella famosa inchiesta di Fanpage”. Insomma, il vittimismo, a dire di Masneri, è il fondamento della comunicazione dei personaggi più diversi. Anzi, un culto: “È un culto politeistico seguito da tutte le persone di successo, politici, imprenditori, pugili, influencer, Morgan, anche giornali, con quei titoli delle interviste su due righe che non c'entrano nulla ma in qualche modo si bilanciano, tipo ‘Ho vinto l'Oscar grazie al mio sex appeal. Mia nonna mi picchiava col bastone’”. A ogni risultato economico, prosegue su Il Foglio, corrisponde “una piaga”, “come l'endometriosi, il cimurro, la scarlattina da giovane, almeno un genitore abusante, meglio due”. Ma chi è il massimo esponente di questo credo religioso? Fedez, lui che “col suo corpo offerto costantemente ai sacramenti e ai tatuaggi, sembra una divinità africana o greca, mezzo fauno e mezzo borsello”.
Alternando statue in due busti di Federico Lucia, come quella realizzata da Francesco Vezzoli, come a significare lo sdoppiamento del cantante: quello che il “martedì è in spiaggia con una nuova signorina” e che precede la “Paura per Fedez” del mercoledì. Poi il giovedì si passa alla fase “me la sono vista brutta”. “Un immaginario calendario dell’avvento”, condito da “culti satrapici e misterici (le discoteche, i buttafuori, le risse non chiarite, le mazzate) e poi il sacrificio finale non suo ma dei giornalisti, che vengono senza requie imbruttiti e costretti a cospargersi il capo di cenere”. Il calendario drammatico, dice Masneri, proprio perché improvvisato (“nessuno pensa che il calendario luciano sia studiato ad arte”) non tiene conto della salute di Fedez: “Ma lui è così: a luglio, già, il ricovero per emorragia, con autoripresa dal lettino d’ospedale”, in seguito “all’ennesima emorragia interna” causata dalla vecchia operazione del 2022. “Come si fa a volergli male? Il ragazzo col borsello cerca disperatamente la vita”, prosegue ancora Masneri, “piange e fa piangere: piange quando nascono i figli, piange quando si separa, piange intervistato a Belve (rivelando però che con sua moglie Ferragni era soprattutto questione di ses*o)”. Eppure, nemmeno il tempo di riprendersi che, chiude il giornalista, Fedez era di nuovo al Billionaire con Flavio Briatore a urlare “viva la fi*a”. Da vittime a uomo serata è un attimo.