Che il mondo del giornalismo stesse vivendo una fase di transizione era chiaro da tempo. Mentre i giornali di destra si scambiano i direttori editoriali e altre firme da anni, a sinistra la crisi di Repubblica nel 2024 aveva portato non solo a vari scioperi contro l’allora direttore Maurizio Molinari (vi abbiamo raccontato tutto qui), ma persino contro l’editore, il gruppo Gedi, che vede come primo azionista la famiglia Agnelli-Elkann. La situazione era a tal punto drammatica che non solo Molinari scelse di dimettersi per lasciare il posto a Mario Orfeo (qui vi diciamo chi è), ma anche John Elkann decise di tirarsi fuori e, almeno formalmente, diventare meno influente sul colosso editoriale dietro Repubblica, rinunciando alla presidenza a favore di Maurizio Scanavino, già amministratore delegato del gruppo.


Questo accadeva a fine 2024. Ora, invece, la notizia sembra essere un’altra, almeno stando a delle fonti vicine al Foglio. Al quotidiano romano fondato da Giuliano Ferrara potrebbe arrivare come nuovo direttore proprio Maurizio Molinari, per ora editorialista di Repubblica ma evidentemente poco a suo agio in una redazione che per mesi ha protestato contro di lui. E Claudio Cerasa? Sembra si sia liberato un posto alla guida de Il Messaggero, attualmente in mano a Massimo Martinelli, Con Cerasa Il Messaggero avrà una nuova linea editoriale più definita e smaccatamente politica?

Per ora si tratta solo di indiscrezioni, ma la dinamica, come abbiamo visto, non è nuova. Negli ultimi anni Il Foglio è diventato il megafono delle correnti italiane più atlantiste e, pur non risparmiando critiche durante la campagna elettorale a Donald Trump, anche molte firme conservatrici, come Giulio Meotti e Camillo Langone, hanno trovato spazio proprio su questo giornale. Cosa accadrà adesso se alla guida dovesse arrivare l’ex direttore di Repubblica, quotidiano antiberlusconiano di nascita e considerato vicino alla sinistra parlamentare italiana (non proprio la classe politica più abituata a leggere il quotidiano dell’elefantino)? L’apparente atteggiamento di benevolenza del governo Meloni verso Il Foglio cambierà? Di certo il sostegno a Israele non mancherà. Negli ultimi anni Maurizio Molinari, infatti, si è esposto con decisione a favore di Israele, ospitando su La Repubblica e al festival che ogni anno si tiene a Bologna il filosofo francese Bernard Henri-Lévy (magari anche lui inizierà a essere ospitato sul Foglio?), attirando anche per questo ulteriori critiche, soprattutto dopo il 7 ottobre 2023.
