Sarebbero almeno una quarantina gli indagati per la maxi truffa del finto diesel (un mix di gasolio e kerosene). Tra i responsabili ci sarebbero tre imprenditori romagnoli, gestori di aziende di distribuzione del carburante. Questi assieme ad una combriccola estesa in tutto lo Stivale hanno introdotto illegalmente nel Paese circa 900.000 litri di kerosene, rubato da un condotto petrolifero presso una base Nato in Belgio, successivamente mischiato con olio rigereranto in depositi non autorizzati, il tutto spacciato come diesel. Le regioni colpite da questa frode? Toscana, Lazio e Campania. La banda criminale che ha agito in soli 4 mesi di attività e attraverso l’utilizzo di documentazione falsata, sarebbe inoltre responsabile di alcune intestazioni fittizie di società e persino di tentata truffa ai danni dello Stato. Insomma con questa indagine è stato scoperchiato un vaso di pandora bello grande del malaffare nazionale (e non solo)...
La base operativa del gruppo criminale individuata nel Riminese, sembrerebbe essere stata anche invischiata in un giro di richieste illecite di finanziamenti pubblici a carico del bando Feasr della Regione Umbria per una cifra di circa un milione e mezzo di sussidi in campo agricolo. I fatti del sodalizio hanno interessato anche la Procura europea (Eppo), che ha categorizzato il gruppo come una associazione per delinquere dedita a operazioni di ricettazione, riciclaggio e contrabbando internazionale di oli minerali, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e molto altro ancora...