Qual è l’attuale situazione di salute di Michael Schumacher? Beh, a dire il vero nessuno (salvo pochi eletti) lo sa, e la vita dell’ex pilota della Ferrari, a oltre dieci anni dall’incidente in montagna a Meribel, sulle Alpi francesi, continua ancora adesso a essere un grande e fitto mistero. Di tanto in tanto, da quel recinto, immaginario o meno, costruito negli anni dalla moglie Corinna, continuano a uscire alcune notizie che non diventano mai la verità. La realtà dei fatti è che nessuno sa ufficialmente come stia il sette volte campione del mondo di Formula 1, e chi lo sa non parla; o meglio ancora, non può parlare. Eppure adesso è stato svelato un dettaglio tutt’altro che trascurabile. È di poche settimane fa la notizia della vendita, tramite asta, della pregiatissima collezione di orologi di Schumi, inclusi alcuni modelli di lusso realizzati in modo privato proprio per il pilota tedesco, tra cui un regalo di Jean Todt risalente ai tempi in cui i due lavoravano a Maranello. Ecco, adesso si scopre il motivo: buona parte del patrimonio di Schumacher adesso è in vendita per coprire le spese delle sue (costosissime) cure…
Non solo i segnatempo unici del campione, ma tutta una serie di proprietà, tra case e oggetti, che adesso sono stati messi in vendita proprio da Corinne, in modo da poter affrontare gli altissimi costi che apparentemente richiedono non solo le attente e peculiari cure destinate proprio al campione malato, ma anche tutto l’intero sistema di privacy, se tale è possibile definirlo, che la moglie di Michael ha messo in piedi in questo arco lungo dieci anni. Quindi, quasi a fare compagnia agli orologi, negli ultimi mesi sarebbe stato venduto anche un jet privato dal valore di circa 31 milioni di euro (fonte Virgilio), una residenza che affaccia sul lago di Ginevra, e addirittura, secondo quanto riportato da La Repubblica, un castello in Norvegia. Tutto questo perché, si legge adesso sul Corriere della Sera, “le spese mediche per il sette volte campione del mondo di F1 Schumacher hanno già superato i 70 milioni di euro”, vale a dire, si legge ancora sul quotidiano, “sette milioni di euro: questa è la spesa da sostenere ogni anno in attrezzature e personale specializzato”.