“È un nostro dovere ripudiare la guerra: Ghali ha fatto bene, anche perché l'ha messa sul piano umano più che politico”. Parola di Morgan, ospite alla prima puntata de La Confessione. E su Sanremo? “Non l'ho guardato, mi sono protetto”. Il programma di interviste di Peter Gomez ha esordito ieri sera in seconda serata su Rai 3. La trasmissione ha infatti traslocato da Canale Nove in Rai, e per l'occasione, protagonisti di questo esordio sono stati il neo-procuratore capo di Napoli Nicola Gratteri e Morgan. Fil rouge a unire i due ospiti, una riflessione sulla cocaina: se con Gratteri si è parlato di come ormai il suo massiccio utilizzo incida sull'aumento di malattie cardiache, con Morgan è stata ripercorsa l'intervista che costò all'artista la partecipazione a Sanremo 2010. In quella famosa intervista Morgan dichiarò di fare uso di crack, e il clamore fu tanto che seguì un messaggio di scuse per riparare: “Un politico venne da me con un foglio e mi disse ‘bello il messaggio che hai scritto’”, mettendogli poi il foglio sotto gli occhi. Pungolato da Gomez, Morgan ha raccontato che il politico in questione gli aveva scritto il testo, aggiungendo inoltre che era un politico di destra, anzi, “diciamo un democristiano”. A proposito di destra, le dichiarazioni di vicinanza a Giorgia Meloni erano solo una “carezza mediatica”. A proposito invece del capitolo X Factor: “mi intendo talmente di musica che non resistevano”, mentre su Fedez che gli aveva rinfacciato proprio la vicinanza a Giorgia Meloni, Morgan ha ricordato l'inno dei 5 Stelle per poi concludere che “tutto quello che ha fatto Fedez in quei giorni, è come se gli si fosse rigirato contro”, aggiungendo però anche che Fedez è “un ignorante”, sebbene avesse mostrato solidarietà verso Chiara Ferragni e il marito, dopo il caos scoppiato per il caso Balocco. Non è mancato il lato più intimo di Morgan, ma quando si tratta di Marco Castoldi, è il personaggio a prevalere, a partire dal grande spettacolo di “Dov'è Bugo?” nel 2020: in quel Festival c'erano polemiche sulla violenza dei testi, e “noi abbiamo fatto spettacolo senza violenza”. Motivo del contendere fu allora, a suo dire, il fatto che durante la serata delle cover Bugo avesse volutamente cantato tutta la canzone; perciò, Morgan voleva lanciare un messaggio: tu coltivi solo invidia, “ringrazia chi ti ha portato su questo palco”. Ironia della sorte, adesso tutti conoscono le parole indirizzate da Morgan al collega di palco, forse più de L'Infinito di Giacomo Leopardi dice lui, ma i diritti d'autore vanno a Bugo.
Di tutt'altro tenore l'intervista a Nicola Gratteri, magistrato sotto scorta. La vita in una casa con le finestre alte vicine al soffitto, per non essere ad altezza d'uomo. La tensione con i figli a causa di una quotidianità difficile, fino a che non sono cresciuti e hanno capito. I titoli dei giornali sui fallimenti di Gratteri, mentre le tv straniere arrivavano da tutto il mondo per seguirne i processi. “La ndrangheta non è più quella che chiede la mazzetta da 1000 euro al commerciante: oggi le mafie in alcuni territori, sono più forti della politica perché la politica non è strutturata, non sta sul territorio e spesso non ha le risorse necessarie”. Sulle intercettazioni invece ha commentato “in un processo di mafia, per me, un mafioso conclamato che chiama un incensurato e gli dice: ‘ci vediamo al bar’, per me quella è un'intercettazione importante. È lì che devo andare a lavorare”. In risposta al Ministro Nordio, Gratteri ha precisato che non è vero che le intercettazioni costano troppo: a suo dire infatti, sono stati spesi circa 5 milioni di euro, ma ne sono stati guadagnati 195 milioni. Nel 2014 Renzi voleva candidarlo come ministro della Giustizia: “Del Rio mi ha detto che Napolitano non voleva perché io sono un pubblico ufficiale ‘troppo caratterizzato’”, ma Gratteri non si scompone. Del resto, era stato Renzi a contattarlo e a insistere. “Per fare -conclude Gratteri- delle riforme serie che servono, bisogna avere il coraggio e non preoccuparsi di chi vuole una linea soft. Per far funzionare il sistema servono tante modifiche: se ogni volta inizia la solita melina, si rallenta tutto”. L'appuntamento con La Confessione è per venerdì prossimo su Rai 3, sempre in seconda serata.