Fino a non molto tempo fa, il festival di Sanremo era il momento più atteso dell'anno solo nelle rsa. Difatti, tolte le edizioni sfavillanti degli esordi, quasi solo i degenti guardavano le vecchie glorie del passato esibirsi con vestiti a impalcatura, grondanti di paillettes, e si sentivano fortunati: "Almeno noi qui dentro possiamo morire comodi in vestaglia e pantofole col velcro". Ma al resto degli italiani e soprattutto ai più giovani, del festival importava relativamente poco o niente. La maggioranza dei ragazzi (me compresa) vedeva infatti il teatro dell’Ariston principalmente come il luogo scelto da chi aveva deciso di suicidarsi nei primi mesi dell’anno. Ricordiamo per esempio il signore salvato da Pippo Baudo: “Mi butto Pippo, mi butto!” e il cantante Luigi Tenco, che piuttosto che vivere il clima Sanremese preferì spararsi davvero un colpo in testa. Tenco purtroppo non si salvò, perché quell’anno nei paraggi non c’era il supereroe Pippo Baudo, ma un personaggio minore della Marvel: “Capitan Allegria” Mike Bongiorno. Mike, molto meno empatico di Pippo, siamo tutti quasi certi, avrebbe tranquillamente lasciato il poveretto sulla balaustra suicidarsi in diretta, ammonendolo giusto un attimo prima della tragedia con un incazzatissimo “Lei non viene qua a sfottere lo sponsor!”, come fece in una celebre scenetta con Antonella Elia. Anche i cantanti, prima, snobbavano Sanremo. Non ci andavano quelli che vendevano i dischi, ma solo giovani falliti in partenza e vecchi che dovevano trovare un modo di rilanciarsi alternativo a quello di cadere dalle scale o di finire a Chi l’ha visto. A un certo punto però, lo scenario è cambiato.
Qualcuno sui social ha iniziato a fare i meme sulla canappia di Amadeus, poi su Elettra Lamborghini che shakera il culo, e poi su Bugo ovviamente, che se ne va. a Tanto che a un certo punto la cosa è sfuggita di mano e si è scatenata una reazione a catena che ha portato i cantanti a voler diventare meme per diventare virali (il meme, si sa, ti consegna alla storia molto più di una canzone). Questo ha causato un aumento esponenziale delle gag del Fantasanremo, che nel frattempo è diventato il gioco d’azzardo più popolare d’Italia nonostante non si vinca una mazza - mandando così in cortocircuito i ludopatici - che a sua volta ha causato un aumento di giovanissimi fra il pubblico, che accettano di sciropparsi novantasei ore filate di kermesse solo per individuare chi entrerà con la scopa in mano e soprattutto, chi sarà l’ospite migliore sul quale inserire il fotomontaggio della faccia di Stash dei The Kolors. Insomma, una riabilitazione completata in cinque anni. Forse solo Vincenzo Muccioli ci sarebbe riuscito, ma legandoci davanti a un televisore con degli uncini a tenerci aperti gli occhi (idea sicuramente più dignitosa ma meno pratica della gag della scopa del Fantasanremo). Il risultato è che ora a Sanremo ci vanno anche i cantanti che vendono i dischi, i rapper fighi e i campioni di stream, e il pubblico lo vede senza nascondersi come prima, quando il festival lo si guardava senza farlo sapere, vergognandosi, da soli in camera con le cuffiette, come si fa con i pornazzi ungheresi. Però Sanremo è solo la punta dell’iceberg di una società riabilitata dai meme, perché i meme sono stati in grado di riabilitare Matteo Messina Denaro, ormai ricordato semplicemente come il sosia di Eros Ramazzotti. E Michele Misseri, reo confesso, che non c’è verso di far stare in carcere. Forse perché sono sicuri che non sia stato lui a compiere il delitto? Probabile. O forse perché su di lui sono stati fatti i meme più divertenti della storia? Sicuro.
Ormai Misseri per noi sarà sempre lo zio sgrammaticato e tontolone che fa tanta simpatia.I meme hanno pure ridato luce a Wanna Marchi, perché ok, avrà anche commesso degli ignobili reati, ma quanto ci fa ridere quando la vediamo che urla “CICCIONA! FAI SCHIFO!” in un video qualsiasi di TikTok dal titolo “POV: La mia coscienza ogni volta che sto per mangiare un panozzo con la nutella”. Ma non solo! Pacciani è diventato un’icona della letteratura moderna dopo il video virale in cui fa poetry slam a Un giorno in pretura. Per non parlare del processo di Erba, che è stato riaperto perché, parole ufficiali del giudice: “No vabbè che ridere i meme di Rosa e Olindo! Io morto. Ma ti pare che sono criminali quei due pacioccotti?!” A proposito di pacioccotti: sapete chi è il presentatore preferito della Gen Z? Gerry Scotti, e non per la sua particolare bravura a scaraventare senza pietà casalinghe con le meches in una botola a Caduta libera (doppia difesa di Michelle Hunziker, mi leggi? Se non è violenza sulle donne questa!), ma grazie ai meme creati da qualche psicopatico, che ha deciso di far cantare Drake a Gerry Scotti con l’intelligenza artificiale. Detto ciò, non si pensi che la mia analisi sia una critica alla piega trash che abbiamo preso. A me va benissimo. Ho solo voluto suggerire, nel mio piccolo, dei nomi validi, Michele Misseri su tutti, come successori di Amadeus a Sanremo. Big share garantito.