Non sarà ancora una assoluzione, ma di certo la descrizione del “mostro” per come era stato dipinto con le sembianze di Marco Castoldi, in arte Morgan, sembra sgretolarsi dopo che il Tribunale di Lecco ha accolto la sua richiesta di essere ammesso alla giustizia riparativa. Parliamo del processo per stalking ai danni della ex fidanzata, la cantautrice e attuale compagna di Calcutta, Angelica Schiatti. Lo ha deciso oggi il giudice, che ha sciolto la riserva dopo la richiesta formulata direttamente dall'artista lo scorso 13 settembre. La procedura, complementare al processo, come scrive l’Ansa “prevede un incontro per la risoluzione del conflitto tra Morgan e Angelica Schiatti, alla presenza di un mediatore, dopo un percorso di lavoro individuale con degli specialisti per Castoldi. Questa decisione potrebbe concorrere a una riduzione della pena in caso di condanna”. E il primo a esultare è proprio Morgan, il quale a MOW ha voluto chiarire qual è il suo stato d’animo dopo questa decisione: “Sono una persona estremamente gentile e non invadente nei confronti degli altri, sono un essere femmineo e sensibile, vedermi accusato di persecuzione è stata la cosa più paradossale e improbabile che mi sia mai capitata. Io sono l’anti stalker per eccellenza. Ho sempre avuto fiducia nella magistratura, che evidentemente ha capito perfettamente come stanno le cose”.
"Siamo soddisfatti della decisione del giudice, che ha compreso le intenzioni e l'impegno di Castoldi e l'utilità di un invio delle parti al Centro per la giustizia riparativa e mediazione penale - ha detto l'avvocato di Castoldi, Rossella Gallo - 'per la risoluzione delle questioni derivanti dai fatti per i quali è imputato', come ha scritto il giudice nella sua ordinanza, 'senza che questo comporti un pericolo concreto per gli interessati'. Auspichiamo che Castoldi possa riprendere immediatamente le proprie attività lavorative - ha aggiunto Gallo - ingiustamente interrotte. Ci auguriamo anche di non leggere più sulla stampa notizie distorte in merito ai contenuti processuali, addebitando a Castoldi fatti di reato diverso da quelli di cui è accusato per i quali lui ha già agito nelle sedi opportune ed è pronto a rifarlo", ha concluso l'avvocato. Ora il giudice ha rinviato il processo al 14 marzo, per la discussione di eventuali questioni preliminari e per valutare l'esito del percorso che il cantautore si appresta a fare.