Una vita dedicata alla musica, una carriera costruita con passione e determinazione, dagli esordi nelle discoteche del Friuli fino alla direzione di Virgin Radio. Ma negli ultimi tempi, dietro il successo, qualcosa si era rotto. Un peso insostenibile che, secondo chi lo conosceva, lo tormentava ogni giorno. Alex Benedetti, 53 anni, si è tolto la vita lunedì 12 febbraio a Milano, lanciandosi dalla finestra del suo ufficio al settimo piano del palazzo che ospita le radio del gruppo Mediaset, tra via Turati e largo Donegani. Nessun dubbio sulla dinamica e a dare la certezza sono le telecamere di sorveglianza che hanno ripreso ogni istante. Benedetti ha aperto la finestra, ha scavalcato il davanzale e si è lasciato cadere nel cortile interno. A trovarlo sono stati i vigilantes dell’edificio, che hanno dato immediatamente l’allarme. Alle 13.21, l’arrivo dell’ambulanza e dell’automedica, ma il dj è morto sul colpo. Sul caso, il magistrato Francesca Crupi ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio per chiarire ogni aspetto della vicenda e ha disposto l’autopsia. Negli ultimi tempi, Benedetti aveva confidato ad amici e colleghi di essere rimasto vittima di una truffa legata alla ristrutturazione del suo appartamento. Un investimento iniziale di alcune decine di migliaia di euro, che avrebbe dovuto migliorare la sua abitazione grazie agli incentivi del Superbonus 110%, si era invece trasformato in un incubo finanziario.
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Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, Benedetti era convinto di non riuscire più a uscirne. Un incubo che lo tormentava al punto da condizionare pesantemente il suo stato d’animo. Le testimonianze raccolte dalla polizia parlano di un uomo sempre più chiuso e angosciato. Aveva raccontato ai colleghi che il problema economico lo stava schiacciando, che non riusciva più a vedere una soluzione. Un incubo che potrebbe aver avuto un peso decisivo nella sua tragica scelta. In un primo momento si era parlato di una lettera d’addio trovata nel suo ufficio, ma la polizia ha poi chiarito che si trattava semplicemente di una cartolina inviata da un fan. Nessuna spiegazione scritta, nessun addio esplicito, solo le parole pronunciate nelle ultime settimane agli amici, che ora cercano di ricostruire i segnali di un dolore che forse non avevano colto fino in fondo. La notizia della morte di Benedetti si è diffusa rapidamente, lasciando attoniti colleghi, amici e ascoltatori. A Sanremo, dove è in corso il Festival, RadioMediaset ha deciso di annullare la serata di gala prevista a Villa Nobel, un evento che avrebbe dovuto inaugurare la settimana radiofonica legata alla kermesse musicale. Il mondo della radio si è stretto nel dolore.
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Tra i tanti messaggi di cordoglio, quello dello speaker di Rtl 102.5 Luca Viscardi: “Oggi è uno di quei giorni che non dovrebbero mai cominciare”. Anche Dj Panda ha voluto omaggiare l’amico e collega: “Ti ricorderò sempre come quel ragazzo determinato, innamorato della musica e della radio”. Alex Benedetti aveva iniziato il suo viaggio nella musica a soli 13 anni, sbirciando dietro le consolle delle discoteche di Lignano Sabbiadoro. Negli anni Ottanta, i primi passi come dj e le prime serate nei locali, fino ad arrivare al grande salto in radio. Nel 1994 entra a Radio Italia Network, dove conduce programmi di culto come Suburbia, Welcome to the Jungle e Masternite. Le sue trasmissioni ospitano alcuni dei dj più importanti al mondo: David Morales, Mousse T, Claudio Coccoluto, Joe T Vannelli, Stefano Fontana e molti altri. Nel 2007 approda a Virgin Radio, dove diventa una delle figure chiave del network. Una crescita inarrestabile che lo porta, sei anni fa, a diventare direttore dell’emittente. Un ruolo che ha mantenuto fino alla fine, con la stessa dedizione di sempre. Ma dietro il successo, si nascondeva un’angoscia silenziosa. Un uomo che aveva fatto della musica la sua vita, ma che, negli ultimi tempi, sembrava non trovare più una via d’uscita.