La morte di Liam Payne, ex membro degli One Direction, rimane avvolta nel mistero. Secondo un’inchiesta del Daily Mail, il cantante avrebbe stretto un rapporto controverso con Braian Nahuel Paiz, un cameriere argentino di 24 anni conosciuto il 2 ottobre in un ristorante di lusso a Buenos Aires. Questo legame, secondo le autorità argentine, potrebbe essere stato un elemento determinante nella tragica fine del cantante, avvenuta il 16 ottobre.
Un’amicizia pericolosa?
Il Daily Mail riporta che Payne avrebbe incontrato Paiz al ristorante Cabana Las Lilas e successivamente scambiato messaggi con lui tramite un account Instagram segreto. Paiz avrebbe dichiarato a un’emittente argentina che Payne lo avrebbe contattato per acquistare droghe. “Mi ha scritto perché voleva fare uso di droghe”, avrebbe affermato Paiz, aggiungendo che i due avrebbero trascorso del tempo insieme ascoltando musica e bevendo whisky. Tuttavia, Paiz avrebbe negato di aver fornito narcotici al cantante, nonostante i procuratori lo accusino di aver consegnato cocaina a Payne in almeno due occasioni.
Le ultime settimane di Payne
Sempre secondo il Daily Mail, Payne sarebbe apparso sopraffatto negli ultimi giorni della sua vita. La sua dipendenza da sostanze avrebbe contribuito alla fine della sua relazione con la fidanzata Kate Cassidy, che avrebbe lasciato Buenos Aires due giorni prima della morte del cantante. “Era totalmente sopraffatto”, avrebbero riferito fonti vicine a Payne. Tra le pressioni ci sarebbero state la fine del suo contratto con Universal Music e una causa legale intentata dall’ex fidanzata Maya Henry.
Il giorno della sua morte, Payne avrebbe chiesto al personale dell’hotel sette grammi di cocaina, stando a quanto riferito dalla testata. Poco dopo, il personale dell’hotel avrebbe contattato la polizia, descrivendo un ospite “sotto l’effetto di droghe, che sta distruggendo la stanza”. Alle 17:07, Payne sarebbe precipitato dal balcone senza tentare di fermare la caduta, un dettaglio che, secondo i medici forensi, indicherebbe uno stato di semi-incoscienza.
Le accuse e le reazioni
Braian Paiz, uno dei tre indagati insieme a un dipendente dell’hotel e un imprenditore locale, avrebbe pubblicato sui social un tributo a Payne, definendolo un “amico intimo”. Tuttavia, i fan del cantante lo avrebbero accusato di essere responsabile, costringendolo a disattivare i commenti. Paiz avrebbe dichiarato: “Non sono uno spacciatore. Non ho mai accettato soldi da Liam”.
Secondo l’accusa, Paiz sarebbe responsabile di due consegne di cocaina documentate. Lui, dal canto suo, avrebbe negato ogni coinvolgimento diretto, sostenendo di aver solo consumato droghe in compagnia del cantante.
Un mistero ancora irrisolto
Mentre il corpo di Payne è stato rimpatriato nel Regno Unito, molte domande restano senza risposta. Quale sarebbe stato il reale ruolo di Paiz e degli altri indagati? E come avrebbe fatto Payne, un talento internazionale, a precipitare in una spirale così distruttiva? L’inchiesta, secondo il Daily Mail, continua, e potrebbe gettare nuova luce su una delle storie più tragiche legate al mondo dello spettacolo.