La notizia è che la morte di Evgeny Prigozhin coincide con il vertice dei paesi Brics. Che in occidente non si dia questa lettura – o almeno non pubblicamente – è ovvio in un momento di “propaganda”. L’omicidio di Prigozhin (è tale fino a smentita) ha una portata internazionale che travalica la questione ucraina o gli equilibri tra il patto atlantico e la Russia. Il vertice dei Brics (conclusosi ieri e iniziato il 22 – la morte di Prigozhin è del 23) è il raggruppamento di economie (in principio gli stati che costituiscono l’acronimo: Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica, che hanno appena accolto, in questo vertice, anche Arabia Saudita, Argentina, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia e Iran – ma erano 22 i paesi che avevano chiesto l’affiliazione) che lavorano insieme, grazie anche al loro pil in crescita e all’abbondanza di risorse naturali cosiddette strategiche (secondo l’economista Jim O’Neill della Goldman Sachs domineranno entro il 2050 l’economia globale), a un mercato non basato sul dollaro e che risponde a una istituzione finanziaria alternativa al Fondo Monetario Internazionale, la “Nuova Banca di Sviluppo”. Tra gli obiettivi la creazione di una nuova moneta comune.
L’India l’ha fatta da padrona: è l’economia al momento più in crescita del mondo, ha appena portato con successo la missione spaziale che ha portato un suo rover sulla Luna ed è il perno attorno a cui si giocherà il futuro dei Brics, grazie ai suoi rapporti col Giappone (con il quale siede nel Quad – Dialogo Quadrilaterale di Sicurezza – insieme ad Australia e Stati Uniti, un’alleanza strategica per contenere l’espansionismo cinese nella regione dell’Indo-Pacifico). L’India, in altre parole, al momento riesce a stare con i piedi in due staffe, ma potrebbe essere l’ago della bilancia nei rapporti tra Cina e Giappone, che se dovessero trovare un equilibrio porterebbero i Brics a dominare il mondo. E che l’India tenga al Brics è stato manifestato proprio in questi tre giorni, con l’approvazione indiana della proposta cinese di allargare ulteriormente i paesi aderenti.
Russia e Cina soffrono in questo momento lo strapotere indiano (Putin a causa dell’Ucraina e Xi Jinping per la bolla immobiliare). Non c’era momento migliore, per Putin, di appuntarsi al petto la testa di Prigozhin. Come Michael Corleone che mentre battezza il figlio fa sbrigare la pratica degli omicidi di ha complottato contro di lui. Una delle scene più famose della saga de “Il Padrino”.
La morte di Prigozhin è una delle scene madri del film di Putin. Anche se da noi sembra – “sembra” – non accorgersene nessuno.