“Al signor Questore di Roma. Si trasmette fotocopia di un'agenda di Emanuela Orlandi, occasionalmente acquisita dal noto organismo”. A riportarlo il settimanale Giallo, che riapre la questione dei diari appartenuti alla quindicenne cittadina vaticana scomparsa nel 1983, acquisiti dai servizi segreti nostrani nel periodo immediatamente successivo alla sua sparizione. Diari consegnati loro dalla famiglia di Emanuela, nella speranza di riuscire a riabbracciarla. In queste pagine si farebbe perfino riferimento a una presunta relazione tra lei e un certo “Giovannino” o "G.P.II". Subito, era quasi scontato, si è tornati a parlare di Papa Wojtyla, Giovanni Paolo II, attribuendo a lui questo soprannome e tutto il resto che vorrebbero lasciar intendere, come riportato anche da Giallo: “Si tratta solo e soltanto dello scherzo un po’ pesante tra amiche. Ma proprio da queste parole sono partite le infamanti accuse al Santo Padre e al Vaticano, costruite in tutti questi anni”.
Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, che da sempre si batte per ottenere verità e giustizia sulla scomparsa di sua sorella non ha mancato di chiarire e smentire questa nuova notizia che in realtà notizia non è: “Sempre le stesse cose, si prova a calpestare la dignità di una ragazzina di 15 anni. Ma noi dobbiamo andare verso la verità. Molti pensano che si trattasse di diari segreti, invece si trattava di diari scolastici, a portata di tutti. Ricordo che spesso Emanuela veniva anche presa in giro in quel periodo. Una volta indagarono su una scritta trovata in quelle pagine. C'era scritto: ‘Sto con Marcello da nove mesi’. Ma lo aveva scritto mia sorella Federica, non Emanuela”. Non solo, infatti Pietro Orlandi ha precisato anche il giusto contesto e la dinamica in cui operarono i servizi segreti: “Sono venuti a casa nostra tre giorni dopo la scomparsa di Emanuela. Per noi si trattava di persone che volevano aiutarci. Erano la salvezza, gli davamo tutto ciò che chiedeva. E loro prendevano tutto”. A quando la prossima storia trita e ritrita da utilizzare per smuovere un po’ le acque?