Andrea Agnelli vuole indietro 5,7 milioni di euro da una delle sue società, ma la risposta è un cortese rinvio, come fa sapere Open. È successo tutto tra le mura della Newco Roveri srl, holding controllata per il 54,31% proprio dall’ex presidente della Juventus, oggi in una fase delicata dal punto di vista finanziario. La richiesta ufficiale è arrivata con una lettera inviata al consiglio di amministrazione lo scorso 25 aprile, in cui Agnelli ha chiesto la restituzione di un finanziamento soci infruttifero da 5,7 milioni concesso anni fa, lasciando comunque tempo fino al 31 dicembre per concordare le modalità: “Qualora la società non disponga delle risorse finanziarie per rimborsare il finanziamento in oggetto, manifesto la mia disponibilità a valutare ogni possibile alternativa”, scrive l’ex numero uno bianconero, offrendo un’apertura senza però rinunciare al recupero della somma. Ma la risposta, contenuta nei verbali dell’assemblea in cui è stato approvato il bilancio 2024, è tutt’altro che risolutiva. Il presidente del cda Francesco Roncaglio ha preso tempo, pur riconoscendo il ruolo centrale di Agnelli: “Ringraziamo per la disponibilità e la pazienza dimostrate, e per il continuo e prezioso supporto assicurato alla società in tutti questi anni”.

La società, che controlla la Royal Park Real Estate spa, sta infatti cercando di uscire da una lunga crisi economica. E i numeri non sono incoraggianti: appena 26 euro di ricavi annui e una perdita operativa di 7.064 euro nel bilancio appena approvato. Roncaglio ha comunque ammesso che “è giunto il momento di affrontare concretamente il tema della restituzione del finanziamento soci”, promettendo una valutazione da parte del consiglio “nei prossimi mesi, senza alcuna preclusione”. Nel frattempo, il problema resta tutto in piedi: i soldi non ci sono, e Agnelli deve fare i conti con una società che non è composta solo da lui. Gli altri soci sono una galassia frammentata e in parte opaca: il 25,81% delle quote è in mano a Nextfid, il 12,55% a Milano Fiduciaria, mentre il resto è distribuito tra soci con piccole partecipazioni. Tra questi ci sono Andrea Nasi (cugino, con il 5,22%), la sorella Anna Agnelli, la madre Allegra Caracciolo, l’ex moglie Emma Winter (tutti con lo 0,20%), ma anche Maria Elena Rayneri, moglie dell’ex ad juventino Antonio Giraudo (0,40%), e il manager Roberto Ginatta (0,90%), travolto a suo tempo dal crac Blutec. Proprio da questa rete di soci dovrà arrivare l’ok alla restituzione della cifra. E non è detto che sarà semplice. Per Agnelli, che ha abbandonato la guida della Juventus nel novembre 2022, si tratta di una mossa necessaria in un momento in cui, evidentemente, servono liquidità. Ma il bonifico, almeno per ora, non è partito.