Altro che pace fiscale. Per la famiglia Elkann, il bonifico da 175 milioni di euro versato all’Agenzia delle Entrate rappresenta l’ennesimo tentativo di chiudere una partita giudiziaria sempre più intricata, ma poterbbe non segnare affatto la fine dei guai. E, come riportato da La Verità, con questo ultimo versamento il totale pagato dalla dinastia Agnelli-Elkann per regolare i conti con il Fisco ammonta ormai a 1,2 miliardi di euro.
Una cifra colossale che riassume in modo emblematico la strategia adottata negli ultimi anni: pagare per uscire dalle maglie delle inchieste, senza però riconoscere alcuna colpa. “Il versamento non equivale al riconoscimento di alcuna responsabilità”, ci tengono a precisare i legali di John Elkann, pronto – secondo quanto riferisce La Verità – perfino a valutare la messa alla prova con lavori di pubblica utilità pur di evitare un processo. Tutto nasce nel dicembre del 2022, quando Margherita Agnelli, madre dei tre fratelli e figlia dell’Avvocato Gianni, decide di rompere definitivamente con i figli presentando un esposto in Procura, accompagnato da una mole enorme di documenti riservati, ottenuti anche con il supporto di investigatori privati. Quello che La Verità definisce “un successo dal punto di vista della strategia legale” si rivela una mossa dirompente: l’inchiesta scoperchia un presunto sistema di evasione fiscale legato alla gestione dell’eredità Agnelli, in particolare alla residenza (contestata) della madre Marella Caracciolo e a capitali trasferiti all’estero.
Da quel momento, la Guardia di Finanza entra in azione, la Procura di Torino procede con perquisizioni e sequestri, e i nomi di John, Ginevra e Lapo Elkann finiscono formalmente sotto indagine per evasione fiscale e truffa aggravata ai danni dello Stato. L’ipotesi della messa alla prova si affaccia come via d’uscita alternativa, con il benestare dei magistrati torinesi Marco Gianoglio, Mario Bendoni e Giada Marchetti. In caso di esito positivo, il reato verrebbe dichiarato estinto. Resta però fuori da questa ipotesi il commercialista Gianluca Ferrero, attuale presidente della Juventus, per il quale le accuse di falso e concorso in truffa potrebbero rendere necessario un patteggiamento.

Nel frattempo, però, la battaglia civile sull’eredità Agnelli resta apertissima. Margherita Agnelli non molla: nonostante i tentativi di chiudere ogni pendenza fiscale, il contenzioso familiare più famoso d’Italia continua a vivere in tribunale. La questione della residenza di Marella – italiana o svizzera? – è tutt’altro che secondaria: da essa dipendono quote ereditarie e asset patrimoniali miliardari.
Come ricordato ancora da La Verità, quella in corso non è appunto la prima transazione milionaria: Exor ha già versato 746 milioni di euro per sanare il contenzioso sulla domiciliazione in Olanda, a cui si aggiungono 203 milioni dall’ex accomandita Agnelli, 100 milioni pagati da Marella, Margherita e le società off shore, e 10 milioni liquidati a febbraio 2024 per chiudere una contestazione amministrativa. Ora l’ultima tranche: 175 milioni per chiudere il fronte torinese. Ma la partita continua.
