Ci mancava l’ennesima moda no sense: sta facendo discutere in Brasile la nuova mania del ciuccio per adulti, nata in Cina come strumento antistress e ormai diventata un trend grazie ai social. Il ciuccio è diventato un accessorio pop, virale, discusso e sempre più diffuso anche tra celebrità. Neymar si è mostrato sui social con un ciuccio in bocca, forse quello della figlia, contribuendo a far esplodere l’hashtag su TikTok e Instagram, mentre nel 2016 Justin Bieber era stato fotografato a Saint-Tropez mentre passeggiava con lo stesso oggetto, scatenando ipotesi tra provocazione, ironia e ipotesi sul fatto che si trattasse di un tentativo di smettere di fumare. Il fenomeno non si limita più all’uso privato: oggi il ciuccio è un vero e proprio oggetto di moda, declinato in versioni glitterate, ricoperte di strass o dai colori sgargianti, con prezzi che in Brasile superano i 400 reais (circa 70 euro). Influencer e creator lo esibiscono come simbolo di autoironia, anticonformismo o persino “ritorno alle origini”, arrivando a indossarlo anche in contesti professionali, con inevitabili polemiche su piattaforme come LinkedIn.

La mania esplode in parallelo a un’altra tendenza che aveva già sollevato dibattiti, quella delle baby reborn, bambole neonate iperrealistiche diventate oggetto di culto e di preoccupazione psicologica. In questo caso, però, il tema è ribaltato: non più adulti che “creano bambini finti”, ma adulti che si comportano come bambini. Un fenomeno che gli esperti definiscono “infantilizzazione degli adulti”, in netta contrapposizione al dibattito parallelo sull’“adultizzazione dei minori”, ossia la spinta a rendere i bambini piccoli adulti esposti precocemente a contenuti e comportamenti maturi per monetizzare online. Se da un lato può sembrare un gioco innocuo, un vezzo eccentrico o una moda passeggera, dall’altro gli esperti invitano a non sottovalutarne le implicazioni. Dietro al ciuccio per adulti, accessorio diventato pop e cult, al netto di inutili retrospezioni in chiave psicanalitica, potrebbe nascondersi il sintomo di un patologico ricorso al consenso facile, tradotto ovviamente in like e condivisioni, che porta a challenge sempre più insensate, in un’escalation che non sappiamo quali vette possa arrivare a toccare.