John Elkann, presidente di Stellantis e volto di una delle dinastie industriali più iconiche d’Italia, sta affrontando una delle crisi più complesse della sua carriera. Il ceo di Stellantis, Carlos Tavares, si è dimesso improvvisamente dopo un’aspra controversia sui tagli ai costi e il malcontento generato tra dipendenti, fornitori e politici. Elkann è entrato in azione, viaggiando dal Michigan a Modena per contenere i danni, come riportato dal Wall Street Journal.
"Darwin non esiste più, perché noi continueremo a esistere"
Durante un incontro con i dirigenti Stellantis negli Stati Uniti, Elkann ha cercato di ribaltare il clima negativo instaurato da Tavares e il suo approccio darwiniano al taglio dei costi. “Darwin non esiste più perché noi continueremo a esistere,” ha detto Elkann, secondo il Wsj. “Onestamente, ragazzi, quello che dobbiamo fare davvero è vendere auto. Questo è ciò in cui siamo bravi.”
La crisi arriva in un momento delicato per Stellantis, una realtà nata dalla fusione di Fiat Chrysler Automobiles e Psa Group nel 2021, orchestrata proprio da Elkann. Mentre il panorama automobilistico globale si trasforma rapidamente verso l’elettrificazione, le tensioni interne alla compagnia si sono accumulate, culminando con l’addio di Tavares.
Dal Michigan a Modena: il tour della “pacificazione”
Elkann ha trascorso la settimana cercando di motivare i team Stellantis. “Dobbiamo fare quello che sappiamo e possiamo fare, e farlo in modo semplice e tranquillo,” ha detto ai dipendenti durante una visita alla sede di Michigan. Poi si è spostato a Modena, dove ha incontrato i vertici di Maserati, e infine a Parigi, visitando un centro di design ereditato da Citroën.
Un'eredità ingombrante
Come discendente diretto di Giovanni Agnelli, fondatore di Fiat, Elkann si trova a mediare tra le aspettative di una famiglia estesa, che detiene una partecipazione significativa attraverso Giovanni Agnelli Bv, e le sfide di un mercato auto sempre più competitivo. “Elkann ha una capacità innata di mantenere la calma e costruire consenso,” ha detto Sam Altman, fondatore di OpenAI, intervistato da Elkann durante l’Italian Tech Week a Torino.
Il ruolo di Elkann come pacificatore richiama l’influenza di Sergio Marchionne, ex ceo di Fiat Chrysler, che ha rivoluzionato il gruppo automobilistico prima della sua morte nel 2018. “Ascoltare e fare domande” era il mantra che Marchionne trasmise a Elkann, e che quest’ultimo applica ancora oggi.
Il Wall Street Journal ricorda anche le sfide personali di Elkann: il contrasto con la madre, che vendette le sue quote nella famiglia Agnelli, e le turbolenze legate al fratello Lapo, celebre per scandali che hanno fatto il giro del mondo.
Oltre all’automotive, Elkann ha diversificato gli investimenti della holding di famiglia Exor, portandola a detenere partecipazioni in Ferrari, The Economist, Juventus Fc e persino Louboutin. Questa strategia di diversificazione ha rafforzato la stabilità finanziaria della dinastia, ma le tensioni a Stellantis potrebbero minare questa reputazione.
E ora?
Elkann ha formato un comitato esecutivo per guidare Stellantis fino a quando un nuovo ceo sarà nominato, sviluppo previsto per la prima metà del 2025. Il suo messaggio principale? Calma e focus: “Ciò che conta davvero è che rimaniamo fedeli alla nostra missione: produrre e vendere auto che le persone vogliono”.