Chi maneggia con disinvoltura TikTok avrà sicuramente visto sfilare dei video curiosi ad opera di Eddy Beef. Un influencer, o per meglio dire social creator, che armato di telefono ferma i proprietari delle auto di lusso per chiedere che lavoro facciano per permettersele. Al grido (appunto) di “Cosa fai nella vita per poterti permettere questa macchina?”, il tiktoker è riuscito facilmente a incuriosire i suoi follower - al netto oltre 400 mila - tirando su anche un bel gruzzoletto di soldi e incassando pure due ospitate niente male, una su Radio deejay e l'altra nientemeno che alle Iene.
Il tutto è cominciato nella rinomata via Montenapoleone, nota per essere la terza via più cara d’Europa, dove ha fermato il suo primo Porsche Cayenne, col proprietario che gli ha spiegato di aver ereditato una fortuna. Un video che ha intercettato il favore della rete, dimostrando che sapere cosa si nasconde dietro il lusso che incrociamo per le strade è un'idea vincente, come già provato dal format americano da cui prende spunto. Ma oltre i video virali (per cui a volte ha rischiato anche di prenderle), cosa sappiamo davvero sul fenomeno social del momento? È presto detto.
Eddy Beef, all'anagrafe Eduardo Biasi, è nato il 23 gennaio del 1999 a Milano (dove tutt'ora risiede), con sangue misto nelle vene, visto che la mamma è napoletana e il padre milanese doc. Come racconta in alcune interviste, ha studiato al liceo scientifico, e sin dall’estate tra il quarto e il quinto anno si è rimboccato le maniche per guadagnare qualcosa. Prima come cameriere, e poi al Libraccio di Porta Venezia, “spostando libri, peggior esperienza della mia vita”. Ma anche durante gli studi universitari ha continuato a lavorare, e infatti, mentre si laureava con 102 in economia alla Cattolica di Milano, faceva il fattorino porta pizza al quartiere degli Olmi. “Mi è servito anche questo: quando guadagni 5 euro l’ora capisci il valore dei soldi”, fa sapere. Dedicandosi solo in seguito al mondo delle vendite e specializzandosi in marketing online, fino a spopolare in rete, incluso instagram, e alla fine aprire a soli 23 anni - coi ricavi dalle sponsorizzazioni - una social media marketing agency tutta sua.
Un traguardo che sbandiera felicemente, e che dimostra come da una semplice domanda poi si possa fare strada, in tutti i sensi.