“Belen Rodriguez non è la madre di Luna Marì?” Anzi di più, Belen è pure transessuale. Il titolone sconcertante si diffonde a macchia d'olio sui media, anche se montato da una serie di video di una totale sconosciuta. Tale Tatiana Sova, 29enne di origine moldava, che sul suo profilo TikTok, seguito da oltre 16mila follower, ha spalmato decine e decine di clip diventate nel frattempo virali. Video a senso unico, sia chiaro, di cui anticipa il contenuto nella sua bio a corredo: “Sono una ragazza di 29 anni, vittima di traffico di organi in due ospedali”.
La nostra, infatti, partendo da questa presunta faccenda illecita sostiene anche la delirante ipotesi di essere la madre biologica della figlia di Belen e Antonino Spinalbese. Una vicenda che spiccia casa all'affaire Caltagirone, ancora così vivo nel cuore degli amanti del trash, e tornato in auge proprio in questi giorni grazie al siparietto Signorini - Prati all'interno della casa del Gf, che quest'anno di sanità mentale ha già dato prova in abbondanza, grazie.
Così andiamo velocemente alla storiella, che se ci pensate bene sembra quasi la versione aggiornata della madre di Bossetti, il presunto assassino di Yara Gambirasio. La signora infatti, con l'intento di negare il coinvolgimento del figlio nell'omicidio, rivelava a mezzo stampa che era nato da un'inseminazione artificiale a sua insaputa. Questione - ai confini della realtà - che all'epoca (anno 2017) aveva scatenato l'ilarità dei più, ma che stavolta sembra presa sul serio da molti utenti, per via della singolare somiglianza tra la donna e la figlia della soubrette argentina.
Allora racconta tale Tatiana, in un paio di video che abbiamo prontamente visionato: “Sono stata vittima di traffico di organi e usata a scopo scientifico in due ospedali italiani...”. Poi incalza, facendo nomi di medici e strutture sanitarie: “Ho sporto varie denunce in merito agli interventi illegali... ma le procure (Verona e Padova, a cui si sarebbe rivolta nda) proteggono gli ospedali. Chiedo a tutti gli organi competenti di sbloccare questa resistenza”. E giù le lacrime. “Chiedo a tutte quelle persone che guarderanno questo video di condividerlo, prima che sia bloccato, e far conoscere quello che mi è successo...”. Peccato poi che sia proprio lei, con la diffusione della storyline sui media, a convertire in un primo momento il suo account in formato privato. Forse sente il fiato sul collo delle denunce? Ma andiamo avanti, la serie prosegue: “Il 13 ottobre 2020 vengo operata da chirurghi plastici, che asportano illegalmente organi e parti sane dal mio corpo, compresi ovociti e gameti, che servono a procreare figli. Ho il dubbio - e infatti non è finita qui - che qualcuno dei miei ovociti e gameti siano stati utilizzati da Belen Rodriguez per la procreazione assistita”.
Poi per avvalorare la sua tesi fa sapere che Luna Marì sarebbe nata a nove mesi esatti dal famigerato intervento. Intanto che si rivolge al coiffer Spinalbese, gieffino allo sbaraglio. “Io sono la madre biologica di Luna Marì. Tu sai (e qui arriva la bomba nda) che Belen Rodriguez non è nata donna, e che di natura non possiede l'utero e nemmeno le ovaie”. Ecco Belen - uomo ci mancava, chissà in quanti vorrebbero appurarlo con la pratica, anche se De Martino avrebbe già da sventolare un figlio - Santiago. “Per questo motivo - continua lei - avete fatto degli accordi e inscenato una finta gravidanza, comprando illegalmente ovociti rubati per procreare mia figlia Luna Marì. Tu e Belen avete usato una madre surrogata per far nascere mia figlia, per questo motivo è stato chiuso un intero reparto... Quello che avete fatto in Italia è un reato. Quindi fate finta di non sentire...”. In arrivo un altro colpo di sceneggiatura magistrale: “State tenendo illegalmente Luna Marì, non me la volete restituire, perché è la vostra Cenerentola. Voi sfruttate la bambina da quando è nata, e la fate lavorare sui social. Questa bambina vi mantiene e vi dà visibilità...”. Infine, a riprova della sua teoria, mostra diversi scatti della bimba raffrontati coi suoi. “Luna Marì non assomiglia per niente a Belen Rodriguez, questa bambina è uguale identica a me”. Prove inconfutabili - secondo la donna - che l'autorizzano a chiedere un esame del Dna.
Ma intanto che svisceriamo il caso della fantomatica “mamma biologica”, meglio di una puntata di Beautiful, non c'è di che, ci chiediamo dove sia finito il giornalismo nostrano. Quello che si basava sui fatti e non sui meme dati in pasto alla rete, o peggio ancora, come in questo caso, di fenomeni da baraccone alla ricerca di visibilità. Barbara D'Urso dove sei? Già perchè una volta queste storielle fantasiose erano ad appannaggio di Carmelita nazionale, tra un caffeuccio e un “col cuore” da mostrare a favor di telecamera, mentre la casalinga di Voghera stirava o sferruzzava. Oggi, invece, ne troviamo in abbondanza sui principali siti e giornali. Ma è anche vero che i lettori amano il gossip, anzi meglio ancora, amano il sensazionale, a qualunque età, e allora diamoglielo in pasto.
Giornalisti che non riescono a scopare 2.0. “Noi dobbiamo riaprire i manicomi, è assolutamente urgente...”. Il governatore campano De Luca ci fornisce l'assist perfetto per chiuderla qua. Finché Belen non aprirà le via legali, sia chiaro.