Ma ve lo immaginate, in Italia, un 28enne alla guida del primo partito del Paese? Nella vicina Francia è successo. Con quel viso acqua e sapone Jordan Bardella, eurodeputato uscente e dal 2022 presidente del Rassemblement National di Marine Le Pen, ha conquistato le prime pagine di tutto il mondo dopo il terremoto politico che ha investito la Francia alle elezioni europee. Con il 31,4% dei voti, infatti, il Rassemblement National, ha raggiunto un risultato storico, doppiando il partito Renaissance del presidente Emmanuel Macron, che a sorpresa ha deciso di sciogliere l’assemblea nazionale e indire nuove elezioni per il 30 giugno. Bardella è il volto della vittoria della destra francese, la riscossa delle periferie contro l’establishment cittadino, ancor più di Marine Le Pen. Di origini italiane - il padre è piemontese - Bardella è entrato nel partito all’età di 16 anni, quando ancora si chiamava Front National. Un ragazzo prodigio, poiché a soli 19 anni è diventato consigliere regionale dell’Île de France e nel 2017 è stato scelto come portavoce del partito e direttore nazionale dei giovani della destra francese, Génération nation.
Con i suoi toni pacati e il suo carisma, Bardella ha portato i francesi delle zone rurali a sostenere il Rassemblement National, replicando lo schema delle “città contro periferie” ormai diffuso in tutte le democrazie occidentali, con i conservatori e i movimenti populisti radicati nelle zone rurali e i progressisti-cosmopoliti nei centri storici. I dati parlano chiaro: 9 comuni su 10, secondo Le Figaro, hanno votato il RN lo scorso weekend. “Il potere d'acquisto, l'immigrazione e il sistema sanitario sono stati tra i temi più importanti", spiega al quotidiano francese Eddy Fougier, politologo specializzato in aree rurali. Inoltre, “è difficile non collegare la protesta contadina degli ultimi mesi con il voto di domenica del RN”. “Non c'è più nessun francese insensibile alla disgregazione generale, che va dalla situazione economica estremamente preoccupante al disordine di sicurezza e migratorio che colpisce l'intero territorio, dalla Francia continentale alle coste” ha dichiarato nelle scorse settimane. “In questo mondo in convulsione, il RN appare oggi come un rifugio, un ricorso e una forza di speranza per milioni di francesi”. Dichiarazione degne di un leader spero e scafato, capace di parlare al cuore degli elettori e di creare quel legame ematico che un giovane come lui è in grado di stabilire.
Ok, ma chi c*** Jordan Bardella?
Nato nel 1995 in un sobborgo parigino, Jordan Bardella è stato protagonista di una una carriera politica fulminante. Influenzato dalle violente rivolte nelle periferie francesi del 2005, è entrato in politica poco più che adolescente. Dopo aver abbandonato gli studi decide di dedicarsi anima e corpo alla politica diventando prima consigliere regionale, poi portavoce, e infine vicepresidente e, dal 2022, presidente del partito. Peraltro, non è affatto la prima volta che in Francia si parla di lui: alle elezioni europee del 2019, infatti, con capolista proprio Bardella (all’epoca appena 23enne), il Rn diventa il primo partito di Francia con 5.281.576 voti, il 23,31 %, ottenendo 23 seggi all’europarlamento.
La Francia dei giovanissimi Attal e Bardella. E in Italia?
E nel nostro Paese? Qualcuno ricorderà che l’ex ministro degli esteri Luigi Di Maio diventò, nel 2013, a soli 26 anni, il più giovane vicepresidente della Camera dei deputati. Con tutto quello che si può dire sul Movimento cinque stelle, è innegabile che un rinnovamento - perlomeno anagrafico - lo abbiano portato nella politica italiana. Oggi, nel Parlamento italiano, nel complesso, l’età media si attesta sui 51,5 anni. Una cifra che scende lievemente se escludiamo i senatori a vita. Come spiega OpenPolis, le persone di età compresa tra i 40 e i 60 anni sono i veri protagonisti della politica italiana, a tutti i livelli istituzionali e l’attuale parlamento conferma questo trend che dura da anni. E i giovani? Alle ultime elezioni politiche, gli under 40 costituivano il 15% dei candidati alle, ma solamente il 10,7% degli eletti.
Certo, in Italia abbiamo la 47enne Giorgia Meloni e la 39enne Elly Schlein e anche l’età media dei parlamentari francesi si attesta sui 50 anni come la nostra. Ma i “cugini”, oltre a Bardella, dallo scorso gennaio hanno come Primo ministro Gabriel Attal, nato il 16 marzo 1989, e uscito dalla prestigiosa Sciences Po di Parigi, che forma la classe dirigente del Paese d’Oltralpe. Una formazione d’élite per il giovane macronista, contro quella dei sobborghi di Bardella. Entrambi destinati a dominare la politica francese nei prossimi anni.