Manlio Messina, ecco il nome del presunto amore di Giorgia Meloni, appena sputtanato da Fabrizio Corona sul suo sito Dillinger. “Mah”, ci dice a a Mowmag via Whatsapp: “Sono basito!”. E ci crediamo. Da una ventina di minuti in Sicilia non si sta parlando d’altro. E crediamo che la cosa sia soltanto all’inizio. Manlio Messina lo conosciamo tutti, a Catania, gli vogliono tutti più o meno bene, anche gli avversari politici: faccia da bravo ragazzo, ahò a me un po’ a Giambruno mi somiglia, diciamo la sua versione yuppie, e su questo con Manlio ci avrei anche scherzato su, ma stavolta la faccenda sembra seria. Da una vita in politica, da una vita a destra, da una vita amico di Giorgia Meloni, ha fatto tutta la carriera: dai quartieri, posizioni di responsabilità nel partito a livello locale, negli ultimi anni è passato da consigliere comunale a Catania, ad assessore al Turismo siciliano (con alcune polemiche, su sei milioni di euro, legate a un finanziamento per la promozione del turismo in Sicilia al festival del cinema di Cannes, che poi erano, insomma, delle foto – la società a cui erano stati dati questi finanziamenti si chiamava Absolut Blue), eletto al parlamento in FDI alle scorse elezioni è adesso Vice Presidente Vicario del Parlamento. Da assessore fece anche scoppiare una polemica satirica per avere pubblicato un fotomontaggio di Giuseppe Conte in manette. Ma la cosa che lo rende celebre è un meraviglioso “SU*A” scritto su Facebook a un suo caro amico, Mattia Iachino Serpotta.
La relazione con Giorgia Meloni è una malignità? Non posso altro che dire: sì, malignità. Manlio ha moglie, figli, e su queste cose bisogna andarci pianissimo. Ma conosciamo Fabrizio Corona e il suo volere essere sempre sul pezzo. Frequentatore, almeno fino a pochi anni fa (come me del resto, come noi tutti) dei locali “in” della movida catanese, capello sempre un po’ lunghetto che fa sventolare con maestrìa. Lo potete incontrare nei ristoranti a la page, al Pepe Nero, al bar del grand hotel Baia Verde, spesso nel Sud Est, al Baiamuri di Gigi Tropea o a Baia Granelli da Mimmo Polizzi. Non è l’unico a essere “basito”. Catania, si sa, è una città divertente, dove si maligna con leggerezza su tutti e su tutto, ma siamo ragazzi. Questa notizia invece sta frullando la città e la regione. Nota di colore: Giambruno e Messina condividono lo stesso soprannome: bellicapelli. Mettiamola sullo scherzo.