La maggior parte delle persone, a lavoro, si fa il culo per portare a casa la pagnotta. Però c'è anche chi li rifà, i culi, per arrivare a fine mese. Poi, c'è chi si fa il culo a lavoro per avere i soldi necessari a farsi rifare il culo da chi si fa il culo rifacendo i culi. Ma non è tutto qui. A quanto pare, c'è perfino chi si fa rifare il culo ma cerca di inculare metaforicamente chi rifà i culi, scappando con il culo nuovo senza pagare. Bene. Ricordatevi di tutti i personaggi che abbiamo appena elencato e tappatevi il naso, perché adesso ci addentreremo dritti nel culo di questa faccenda, su cui vale la pena di fare luce. D'altronde, il culo è un posto buio per definizione: là dove non batte il sole. A Che tempo che fa, da Fabio Fazio, il piatto forte era l'intervista a Chiara Ferragni, dopo anche Gino Cecchettin. Forse. Perché poi, diciamolo, è una di quelle cose che aspetti, aspetti, e ti fanno credere che sia chissà che roba, di chissà quale importanza, oddio chissà che dirà, e invece poi quando la vedi, già alla metà della prima risposta ti accorgi che è domenica sera, che non te ne frega una mazza della Ferragni, che Fazio è una ninna nanna, e che ogni parola aggiunta dalla Ferragni corrisponde a un micron di palpebra abbassata, e se vai avanti così non arrivi nemmeno a metà intervista. Ma invece resisti, e arrivi fino alle fine, ti senti soddisfatto, come quando ti sei fatto il culo ma il lavoro ti è venuto bene. Un eroe; e la fortuna, si sa, aiuta gli audaci. Infatti dopo la Ferragni arriva una vera botta di culo. Luciana Littizzetto porta sul palco Maximilian Catenacci. Chirurgo estetico. Quello che rifà i culi. Madamina Littizzetto (appellativo piemontese in disuso, ma che sarebbe bello riportare in auge) lo presenta come un luminare, chirurgo estetico, rifacitore di corpi. Fazio chiede a bruciapelo se sia un cognome vero. Chissà se avrà pensato al personaggio comico del gerarca fascista, Catenacci appunto, inventato da Giorgio Bracardi. Ma cerchiamo di capire chi è, Maximilian Catenacci, e come sia arrivato da Fabio Fazio, scortato dalla Littizzetto.
Chi è Maximilian Catenacci
Chi è Maximilian Catenacci, dunque? Luciana Littizzetto in trasmissione lo ha definito il Bernini della chiappa. Sul suo sito ufficiale si legge che "Il Prof. Maximilian Catenacci, classe 1971, è laureato con lode in Medicina e Chirurgia all’Università Cattolica di Roma. E’ docente presso l’Università degli Studi di Camerino e l’Università Lumsa di Roma". È un gommista di natiche, e non solo: "Autore di pubblicazioni scientifiche internazionali; autore e coautore di capitoli di testi di Chirurgia Plastica Estetica, Medicina Estetica e Medicina Legale. Da molti anni partecipa in qualità di relatore a congressi internazionali nell’ambito della Medicina e Chirurgia Plastica Estetica". Lavora in quel ramo della medicina che non si occupa di guarire i corpi delle persone. Il suo campo è l'estetica, il cui fine è quello di definire il bello e il brutto. Catenacci gonfia le chiappe. Questo, da solo, ovviamente non basta a giustificare la sua presenza da Fazio. Il chirurgo è stato infatti protagonista di una notizia di cronaca a dir poco surreale. Tutto parte dai social dello stesso Catenacci, che in un post, ma anche in Questura, ha denunciato il fatto che una cliente sarebbe scappata senza pagare, con ancora le chiappe calde, appena sfornate. Stando a quanto raccontato dal chirurgo estetico, la donna di 38 anni si sarebbe sottoposta a una ritidectomia, o lifting, o sollevamento, dei glutei. Dopodiché, sarebbe scappata fuori dallo studio alla chetichella, con ancora le bende e le medicazioni applicate sullo smagliante sorriso verticale appena rifatto. Come nei migliori cinepanettoni, fuori dallo studio medico ci sarebbe stato, con l'auto accesa, pronto a scappare, il compagno della ragazza che si era appena rifatta il panettone. Nel post pubblicato su Facebook il 15 febbraio, il dottor Catenacci spiega beffardamente che la ragazza, di cui mette le iniziali, avrebbe avuto fretta di andare a festeggiare San Valentino, ancora con i drenaggi addosso. Poi chiede, sempre ironicamente, che vengano almeno restituiti i drenaggi. Il post è corredato dalle canoniche foto prima e dopo del c*lo fuggente. Da lì in poi, inutile dirlo, il professor Catenacci è finito in televisione, un po' ovunque, fino ad arrivare da Fabio Fazio, la stessa sera della Ferragni. In termini di visibilità, un paio di chiappe enormi. Ma visto che parliamo di chirurgia estetica, sarà tutto naturale questo bel paio di chiappe?
Già, perché a questo punto salta fuori l'avvocato della donna trentottenne che, nella ricostruzione di Maximilian Catenacci, sarebbe fuggita senza pagare e, come quando si mangiano fagioli, il c*lo canta. Il legale della ragazza dice che "tutta la vicenda è una vera e propria messa in scena a fini pubblicitari e di bieco marketing". Vista l'aria che tira ultimamente su questi casi, questa è un'accusa preoccupante. L'avvocato Mauro Improta spiega che la sua assistita si sarebbe rivolta a Maximilian Catenacci in un periodo di instabilità psicologica, dovuta ad alcuni interventi estetici malriusciti, eseguiti da altri chirurghi. Non solo, la ragazza risulterebbe invalida al 100% proprio a causa del suo stato depressivo. Sempre seguendo la ricostruzione dell'avvocato, l'intervento sarebbe costato 20mila euro, un c*lo di soldi. Tant'è che la ragazza avrebbe proposto a Catenacci di accordarsi per una rateizzazione, pagando in dodici mesi. Il medico avrebbe detto che se lei avesse pagato in contanti, il costo totale sarebbe stato di 18mila euro, di cui mille anticipati con bonifico. Duemila euro di sconto. Fin qui tutto ok. Così inizia l'intervento, il c*lo avvia il suo processo di ricostruzione. Alla paziente viene detto di rivestirsi, perché il medico stava firmando i fogli delle dimissioni. Il problema è che, a questo punto, Catenacci avrebbe chiesto alla ragazza il pagamento immediato di 17mila euro, ovvero l'addebito totale dell'intervento, tranne l'anticipo già pagato. Ma il peggio è che il chirurgo avrebbe detto alla ragazza che se non avesse pagato l'avrebbe riportata in sala operatoria, togliendole le protesi. Di fronte a questa minaccia, la donna avrebbe avuto un attacco di panico e sarebbe andata via, accompagnata dal compagno. Senza scappare, però. Avrebbe anche mandato dei messaggi al dottor Catenacci, il quale non avrebbe mai risposto. Almeno, in via diretta, perché poi il giorno dopo avrebbe pubblicato il famoso post, con tanto di foto delle chiappe della ragazza, in barba alla privacy e alla delicatezza professionale. L'avvocato conclude che "tutta la vicenda è una vera e propria messa in scena a fini pubblicitari e di bieco marketing, in quanto il dottore poteva tranquillamente contattare la paziente avendo numero di telefono e indirizzo. È facile capire che tutto ciò sia stata una buona trovata pubblicitaria, ma cara costerà al dottore considerando il grave reato di cui si è macchiato, come la diffamazione, con divulgazione di dati sensibili della paziente e pubblicazione di immagini delle sue parti intime senza il suo consenso, rilevante il tutto anche sotto profilo squisitamente disciplinare”. Se sulla vicenda abbia ragione l'avvocato Improta oppure Max Catenacci, lo dirà un tribunale. Al momento, ha vinto come sempre il marketing delle recensioni e delle disgrazie altrui. Ci auguriamo che venga invitata la ragazza, magari, la prossima volta, o almeno l'avvocato, anche se la narrazione della storia, dal suo punto di vista, potrebbe non far ridere. Al contrario, potrebbe far rodere il culo a qualcuno. Nel dubbio, preferiremmo stare dalla parte dei più deboli.