Nell'inchiesta sull'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco non si parla soltanto di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima il cui magasti Ale genetico potrebbe essere compatibile con quello trovato sulle unghie di Chiara. A breve, infatti, saranno prelevati nuovi campioni di Dna con l’obiettivo di identificare "Ignoto 2", ovvero il secondo profilo genetico anche questo trovato sulle unghie della vittima. L'accusa di omicidio in concorso con ignoti o con Alberto Stasi è quella che pende su Sempio, che continua a essere coinvolto nell’indagine, insieme ad altre potenziali persone che forse potrebbero aver avuto un ruolo, non ancora ben definito, nel compiere il crimine. Gli inquirenti, infatti, non escludono la possibilità che Sempio sia stato coinvolto insieme a dei complici nell’omicidio, ma l'attenzione ora si concentra sul profilo genetico di "Ignoto 2", che potrebbe rivelarsi cruciale per il caso. Nonostante gran parte dei reperti cruciali della scena del delitto, come il pigiama di Chiara, il tappetino del bagno e la tastiera del computer, siano andati distrutti o risultino introvabili, ci sono ancora tracce da cui potrebbero emergere nuove informazioni. I gioielli che Chiara indossava al momento dell’omicidio e il suo vecchio cellulare sono tra gli oggetti ancora disponibili per ulteriori analisi. Grazie alle moderne tecnologie, è possibile che emergano tracce biologiche non rilevate in precedenza.


Un altro elemento importante riguarda l’unico tampone salivare prelevato, in modo coatto, da Andrea Sempio, effettuato il 13 marzo scorso. Le indagini si concentrano anche sul computer della famiglia Poggi, che al 13 agosto 2007 non veniva acceso da tre giorni, sollevando ulteriori dubbi sulle dinamiche dell'omicidio. Anche un’impronta di scarpa trovata sul luogo del delitto e un frammento papillare sul dispenser del sapone potrebbero fornire nuove informazioni, ma dovranno essere analizzati nuovamente. In parallelo, gli investigatori stanno lavorando per verificare la solidità dell'alibi di Andrea Sempio, che il 13 agosto 2007 sosteneva di essere a Vigevano per acquistare un libro. Tuttavia, le celle telefoniche hanno registrato il suo cellulare agganciato alla cella di Garlasco in due momenti cruciali della mattina, alle 9:58 e alle 11:10, un dato che mette in discussione la sua versione dei fatti. L’ipotesi che Sempio sia stato a Garlasco e non a Vigevano, dove diceva di trovarsi, apre nuovi scenari sull'alibi e sulla sua effettiva presenza nella villetta di via Pascoli. Le celle telefoniche, infatti, hanno registrato ben sette contatti tra le 9:58 e le 12:18, tutti a Garlasco, e non a Vigevano, come dovrebbe essere se il suo alibi fosse stato veritiero. Nel 2008, a ottobre, l’interrogatorio di Sempio si fece più serrato dopo che Rita Preda, la madre di Chiara, lo aveva indicato tra le sette persone che, secondo la sua testimonianza, si recavano alla villetta in bicicletta. Inoltre, Sempio aveva dichiarato che non ricordava se fosse stato a Vigevano quel giorno, ma che "era logico" che avesse avuto il cellulare con sé. Tuttavia, le contraddizioni tra la sua versione e i dati raccolti dalle celle telefoniche non sono passate inosservate, e la procura di Pavia continua a ritenere che Sempio possa essere stato presente a Garlasco la mattina del delitto, mettendo in contatto il suo Dna con quello delle unghie di Chiara. A oggi, le indagini proseguono, cercando di mettere insieme i pezzi mancanti di un puzzle che, per oltre 17 anni, ha lasciato in sospeso troppe domande. In particolare, la questione dell’alibi di Sempio e del possibile coinvolgimento di altre persone, tra cui "Ignoto 2", sembra essere destinata a evolversi nei prossimi mesi, con nuove analisi dei reperti e altri interrogatori in programma.

