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Omicidio Chiara Poggi, Le Iene “incastrano” Alberto Stasi e Andrea Sempio? Il primo rilascia un’intervista (forse) senza permesso, l’altro viene fregato dal perito Giardina, che sul suo dna…

  • di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

10 aprile 2025

Omicidio Chiara Poggi, Le Iene “incastrano” Alberto Stasi e Andrea Sempio? Il primo rilascia un’intervista (forse) senza permesso, l’altro viene fregato dal perito Giardina, che sul suo dna…
La riapertura del delitto di Garlasco è importante soprattutto per due persone: Alberto Stasi, condannato per l’omicidio di Chiara Poggi, e Andrea Sempio, il nuovo indagato. E proprio loro due potrebbero dover affrontare nuovi problemi dopo due servizi de Le Iene: un’intervista proprio a Stasi, forse rilasciata senza l’approvazione del carcere (come da regolamento), e un’intervista al perito Giardina, che avrebbe anticipato “fuori dall’esercizio delle sue funzioni” la sua opinione in tv…

di Riccardo Canaletti Riccardo Canaletti

Alberto Stasi e Andrea Sempio al centro della riapertura del caso sul delitto di Garlasco, son stati fregati da Le Iene? In un certo senso sì, come racconta Libero. I due servizi giornalistici sono finiti al centro delle udienze che si sono svolte a Milano e Pavia. Da un lato, la valutazione da parte del Tribunale di Sorveglianza di Milano della richiesta di semilibertà avanzata da Stasi; dall’altro, il maxi incidente probatorio a Pavia in cui sarà confrontato il profilo genetico di Andrea Sempio con il DNA ritrovato sotto le unghie della vittima.

A Milano, la prima sorpresa è arrivata con l’assenza in aula di Alberto Stasi. Come spiegato da uno dei suoi avvocati, Glauco Gasperini, l’imputato ha deciso di non presentarsi «per una questione di personale rispetto della camera di consiglio». Ma ciò che ha realmente segnato l’udienza è stata la mossa della procura generale di Milano, che ha chiesto il «rigetto» della richiesta di semilibertà o, in subordine, il rinvio del procedimento. Il motivo? La necessità di approfondire le «circostanze» dell’intervista rilasciata da Stasi a Le Iene, andata in onda lo scorso 30 marzo.

Secondo l’accusa, l’ex studente della Bocconi avrebbe violato le prescrizioni del carcere, poiché non avrebbe chiesto il permesso per rilasciare l’intervista, nonostante in passato avesse chiesto e ottenuto l’autorizzazione per un’altra intervista allo stesso programma.

Alberto Stasi e Chiara Poggi
Chiara Poggi e Alberto Stasi

Tuttavia, questa contestazione risulterebbe smentita dalla direzione del carcere di Bollate. In una lettera firmata dal direttore Giorgio Leggieri e indirizzata al Tribunale di Sorveglianza e alla magistrata Maria Paola Caffarena, si legge che l’intervista «è stata registrata durante il permesso premio» del 22 marzo e che «non si sono rilevate, pertanto, infrazioni alle prescrizioni». Anche le relazioni del personale carcerario a supporto della richiesta di Stasi risultano tutte positive.

L’avvocata Giada Bocellari, legale difensore di Stasi, ha commentato: «La procura generale ha fatto le sue considerazioni, che io non commento. Agli atti del Tribunale di Sorveglianza c’è una nota inequivocabile dell’amministrazione penitenziaria che attesta la condotta ineccepibile di Alberto Stasi. L’amministrazione penitenziaria è l’unica a vigilare sulle prescrizioni e la nota attesta la condotta ineccepibile di Alberto Stasi, anche per quanto riguarda l’intervista». La decisione sulla concessione della semilibertà è attesa entro cinque giorni.

Contemporaneamente, a Pavia si è aperta la prima udienza del maxi-incidente probatorio, che dovrà verificare se il profilo genetico di Andrea Sempio, inizialmente archiviato nel 2017, sia compatibile con il cromosoma Y rinvenuto sotto le unghie di Chiara Poggi. Oltre al dna, saranno analizzati anche una serie di reperti mai esaminati nel processo a carico di Stasi, come una confezione di tè freddo, un vasetto di yogurt e una scatola di cereali.

Anche qui, un’intervista a Le Iene è diventata oggetto di contestazione. Stavolta si tratta di un servizio andato in onda il 5 aprile 2017, in cui il genetista forense Emiliano Giardina – noto per il suo ruolo nel caso di Yara Gambirasio – esprimeva dubbi sulla possibilità di ottenere un profilo genetico univoco dal materiale trovato sotto le unghie della vittima.

La Procura ha chiesto la ricusazione di Giardina, indicato come perito dal giudice, sostenendo che abbia «già manifestato il suo parere sull’oggetto dell’incarico fuori dall'esercizio delle funzioni che in questa sede viene chiamato a svolgere». I pubblici ministeri Valentina De Stefano e Stefano Civardi hanno motivato la richiesta affermando che «l’anticipazione del giudizio espresso da parte del prof. Giardina ricorda i requisiti del parere pregiudiziale» e che ciò «è tale da incidere direttamente sulla imparzialità percepita».

A questa richiesta si è associata anche l’avvocata Giada Bocellari, che rappresenta Stasi in questa fase. La legale ha chiesto anche l’esclusione di Luciano Garofano, indicato come consulente della difesa di Sempio, in quanto – in qualità di ex comandante del RIS di Parma – si sarebbe già occupato delle analisi nella villetta dove avvenne l’omicidio.

La giudice per le indagini preliminari Daniela Garlaschelli si è riservata di decidere su entrambe le istanze. La comunicazione della decisione e la fissazione della nuova udienza avverranno nei prossimi giorni.

Andrea Sempio, amico di Marco Poggi fratello di Chiara
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