Il caso di Liliana Resinovich, prima che si iniziasse a parlare di omicidio/suicidio, era considerato una scomparsa. Esce di casa, come un qualsiasi altro giorno, viene ripresa da delle telecamere di sorveglianza, e poi più niente. Verrà ritrovata nel boschetto dell’ex ospedale psichiatrico vicino casa. In questo giallo, che nel tempo si è sempre più prestato ai dibattiti televisivi, il quesito più grande resta soltanto uno: Liliana è morta subito dopo la scomparsa, o poco prima che il suo corpo venisse ritrovato? Domanda, a cui, si spera di poter dare pesto una risposta con la perizia medico legale attesa per il prossimo 15 gennaio. Ma facciamo un passo indietro, a quando il suo corpo è stato ritrovato tre anni fa. Siamo a Trieste, e il giornalista Nicolò Giraldi sta facendo il suo lavoro: indagare e seguire gli indizi. Tanto che perlustrerà, dopo una soffiata, proprio i luoghi vicini al copro di Liliana.
Questo il suo racconto: “Il vicino di casa di Liliana mi aveva fatto presente che nel parco dell’ex ospedale psichiatrico c’erano diversi edifici fatiscenti. Ricordo che era il pomeriggio del 4 gennaio 2022, quelle parole mi hanno messo un tarlo. Mi sono detto, vado a vedere. Ma era già buio pesto. Così ho rimandato alla mattina dopo. Ho girato, mi sono fermato quando era più o meno mezzogiorno”. Il 5 gennaio di tre anni fa è iniziato un mistero che dura ancora oggi, tre anni che secondo il giornalista sono fatti di solitudine è caos: “La solitudine è quella della vittima, mi sono fatto quest’idea. Il caos è tutto quello che è nato dopo, attorno alla sua morte”. Cosa è accaduto davvero a Liliana? E sul serio la perizia riuscirà a far luce sul mistero della sua morte?