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Omicidio Liliana Resinovich, e se NON FOSSE MAI USCITA VIVA DA CASA? L’ipotesi di Albina Perri, direttrice di Giallo: “Siamo certi che la donna ripresa dalla telecamera sia lei? Perché, in caso, le spiegazioni del marito Sebastiano non sarebbero più utili”

  • di Giulia Ciriaci Giulia Ciriaci

25 aprile 2025

Omicidio Liliana Resinovich, e se NON FOSSE MAI USCITA VIVA DA CASA? L’ipotesi di Albina Perri, direttrice di Giallo: “Siamo certi che la donna ripresa dalla telecamera sia lei? Perché, in caso, le spiegazioni del marito Sebastiano non sarebbero più utili”
Albina Perri, direttrice di Giallo, demolisce l’impianto iniziale sul caso dell’omicidio di Liliana Resinovich. La telecamera che l’avrebbe ripresa il giorno della scomparsa potrebbe non mostrare Lilly. Un errore di partenza che cambierebbe tutto: tempi, alibi e indagini. E Sebastiano Visintin resta il solo indagato. Ma soprattutto, Liliana è mai uscita viva da casa?

di Giulia Ciriaci Giulia Ciriaci

Tre anni, una valanga di ipotesi e un’unica certezza: Liliana Resinovich è morta. Per il resto, il caso è ancora un groviglio di errori, frettolose conclusioni e una narrazione che comincia a scricchiolare. Lo ha detto chiaro Albina Perri, direttrice del settimanale Giallo, che segue da sempre la vicenda: “Sebastiano Visintin è indagato. Indagato non vuol dire colpevole. Ma è un dato: si è contraddetto. Più volte. Su punti chiave”. Il problema è a monte. Le indagini sono partite male. La prima autopsia, quella che avrebbe dovuto aprire le danze della verità, è stata fatta “seguendo l’istinto”, non i dati scientifici. Una frase che, detta da un esperto, fa quasi ridere. O piangere. “Lo trovo al limite dell'imbarazzante”. Da lì in poi, tutto il resto – rilievi, analisi, interrogatori – è stato fatto in ritardo o fatto male. Per tre anni si è ragionato come se Liliana si fosse suicidata. Ma ora, con il fascicolo per omicidio e un marito indagato, tutti i “dettagli” tornano sotto la lente.

La copertina di Giallo, in edicola
La copertina di Giallo, in edicola
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Come la famosa immagine della telecamera che riprende una donna uscire di casa la mattina del 14 dicembre, giorno della scomparsa (e morte?) di Liliana. Da sempre si è detto che fosse Lilly. Era lei. Punto. Ma se non fosse lei? Se quella donna, con le buste della spazzatura in mano, fosse un’altra? Un’analista ora solleva il dubbio. E il dubbio, nei casi di cronaca nera, è tutto. Perché se non era Liliana, cambiano gli orari, saltano gli alibi, si azzerano i riferimenti temporali. E le spiegazioni di Sebastiano Visintin non reggono più. Il video della GoPro, la testimonianza della fruttivendola (già traballante), i suoi racconti – tutto si sgretolerebbe. “Ne siamo così sicuri?” chiede Perri. Perché se Liliana non è mai uscita viva di casa, allora il boschetto, i sacchi, le due settimane di silenzio – tutto prende un’altra piega. E l’assassino non ha agito fuori, ma dentro casa. “Liliana, quel 14 dicembre, è mai uscita da casa sua viva?”

Poggi, Resinovich, Paganelli, intervista totale ad Albina Perri, direttrice di Giallo: omicidio di Chiara? “Riesumata per errori nelle indagini”. Liliana? “Corpo devastato dalla scelta della bara del marito”. E su Pierina…
Albina Perri, direttrice di Giallo
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